Quanto è sottile il confine tra gratitudine e corruzione? Mozzarelle e lattine d'olio, posso essere considerati strumenti di immoralità? Ma sono stati proprio questi i due elementi dal quale è partita l'indagine che ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati del nome di Vincenzo Russo, attuale Procuratore Capo di Foggia. Poi la buona parola per una "bravissima" ragazza che vuole a tutti i costi entrare nella specializzazione in ginecologia a Foggia..Richiesta avanzata da Vincenzo Lucariello, uomo di fiducia dell'Udeur, allo stesso Russo, data la sua conoscenza del rettore dell'Ateneo: "quando è possibile parlare con questo cristiano?". Il contenuto di queste intercettazioni telefoniche si traducono, da un punto di vista della legge, nel reato di corruzione in atti giudiziari. Nei guai Russo ci è finito a seguito di una serie di intercettazioni telefoniche avute proprio con il Difensore Civico della Campania, il 72enne di Aversa Vincenzo Lucariello. A lui si sarebbe rivolto per essere favorito dal CSM – Consiglio Superioree della Magistratura – in ordine al concorso per il conferimento dell'ufficio di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale Dauno. Contro quella nomina aveva fatto ricorso al Tar Lazio Giovanni Colangelo, attuale procuratore aggiunto di Bari. Ricorso rigettato dallo stesso Tar. Sul banco degli imputati proprio questo episodio. Secondo i pm della Procura di santa Maria Capua Vetere Russo si sarebbe rivolto a Lucariello affinchè facesse pressioni proprio su Paolo Salvatore, Presidente della IV sezione del Consiglio di stato. Il 27 marzo la telefonata incriminante. Russo chiama Lucariello: "Presidente non vi preoccupate – risponde quest'ultimo – volevo solo dire che quello è amico mio. Gli ho telefonato per fissare un appuntamento…lui mi ha risposto se è per il giorno 17 non ci sono problemi". Nella conversazione poi si fa riferimento ad una lattina, "il pensierino" una serie di regalie, sostiene sempre l'accusa, in natura da destinare proprio a Salvatore. Il dialogo tra i due scivola sulla "nipotina bravissima" di Lucariello, e nella promessa di Russo di intercedere in qualità di Procuratore della Repubblica di Foggia con il rettore della locale Università. Intanto nei giorni scorsi i magistrati titolari dell'inchiesta avevano fatto richiesta per Russo di interdizione dall'ufficio che oggi ricopre. Richiesta rigettata dal gip Francesco Chiaramonti per "carenza di gravi indizi di reato". Riguardo la vicenda della studentessa universitaria il giudice parla di una gentile risposta al Lucariello per il favore che gli stava facendo vale a dire conoscere l'esito del giudizio della Camera di Consiglio di Stato prima del deposito di tale decisione. Resta però sempre in piedi l'accusa di concorso in corruzione.