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«Sono scandalosi i tempi lunghi della giustizia italiana»

 La vibrante denuncia è del procuratore generale della Cassazione, Mario Delli Priscoli, nella relazione per l’avvio dell’anno giudiziario presso la Suprema Corte. Delli Priscoli ha poi sottolineato «le migliaia di magistrati che, con professionalità, dedizione e sacrificio, compiono il loro dovere».E’ «scandalosa la durata dei nostri processi». Lo denuncia il procuratore generale della Cassazione, Mario Delli Priscoli, nella relazione dell’apertura dell’anno giudiziario presso la Suprema Corte. «La malattia fondamentale che colpisce il nostro sistema di giustizia – scrive il pg dedicato alla riforma dell’ordinamento giudiziario – è notoriamente rappresentata a detta di tutti gli osservatori italiani e stranieri, quella crisi di efficienza che si traduce nell’abnorme e scandalosa durata dei nostri processi». Un’eccessiva durata che, tiene a sottolineare, «è solo in minima parte ascrivibile ai magistrati».
I magistrati, infatti rileva il pg Delli Priscoli, «vengono spesso ingiustamente additati, anche all’opinione pubblica, come i principali, se non addirittura gli unici, responsabili delle disfunzioni del sistema». Ma non è così, dice il pg della Cassazione per il quale «la Magistratura ordinaria professionale nel suo complesso è all’altezza dei compiti ad essa affidati». Detto questo, il pg non manca di segnalare che «i casi di accertata violazione della deontologia professionale esistono e vanno perseguiti con fermezza e senza indulgenza alcuna, perchè mettono in discussione proprio l’indipendenza, che non è irresponsabilità, ed il ruolo dell’istituzione giudiziaria. va però sottolineato che questi casi negativi sono contenuti. Quando vengono alla ribalta si deve certamente intervenire con tempestività e rigore in sede disciplinare; ed è ciò che ho fatto e continuerò a fare nel pieno rispetto delle mie funzioni istituzionali».
NO A DELEGITTIMAZIONE MAGISTRATI
«Credo che non potrà mai essere sottolineata a sufficienza la necessità che non venga indebolita la legittimazione dei magistrati e con essa la loro capacità di difendere il ruolo e l’autonomia della giurisdizione nel nostro assetto costituzionale». È questo il monito che viene dal procuratore generale della Cassazione, Mario Delli Priscoli, nel suo intervento in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario alla presenza del presidente della Repubblica e del premier Romano Prodi.
Per Delli Priscoli «la critica ai magistrati e ai loro provvedimenti, del tutto legittima e utile anche quando è dura e severa, non deve mai trasmodare nella denigrazione del singolo o dell’intera categoria, in un attacco al una istituzione dello Stato, oggetto di particolare attenzione da parte della Costituzione». Il pg ha inoltre ricordato il «profondo legame tra i magistrati e la Costituzione» della quale quest’anno «si festeggia il 60/mo anniversario.

MAGISTRATI EVITINO PROTAGONISMO
Viene dal procuratore generale della Cassazione, Mario Delli Priscoli, l’esortazione ai magistrati ad evitare il protagonismo e a non farsi attrarre dalla ribalta dei mass media. «Occorre che i magistrati improntino il loro comportamento a correttezza, riserbo, misura, equilibrio e rispetto delle altre istituzioni – sottolinea il pg nel suo intervento – e che pongano il massimo impegno nella tutela della dignità dell’individuo (soprattutto in tema di libertà personale) e dei diritti, tanto di chi è parte del processo, quanto di chi è terzo; che non parlino o discutano degli affari che sono chiamati a trattare al di fuori delle forme e dei casi consentiti; che evitino modi e occasioni di protagonismo; che non si lascino attrarre e condizionare dalla ribalta mass-mediatica; che non cerchino consensi alla loro azione che non siano quelli derivanti dalla professionalità e dalla imparzialità con la quale esercitano le funzioni».

«Dal mio osservatorio della Procura Generale, della Corte di Cassazione, ritengo di poter affermare che la magistratura ordinaria, nel suo complesso, è all’altezza dei compiti ad essa affidati» ha sottolineato Delli Priscoli, .
Secondo il pg, non è addebitabile ai giudici l’enorme durata dei processi. A suo avviso il problema dei processi-lumaca «è solo in minima parte ascrivibile ai magistrati, i quali vengono spesso ingiustamente additati, anche a l’opinione pubblica, come i principali, se non addirittura gli unici, responsabili delle disfunzioni del sistema».

NO INDULGENZA PER GIUDICI CHE SBAGLIANO
Linea dura contro i magistrati che commettono violazione dei loro doveri professionali: ha poi sostenuto il Procuratore generale della Cassazione «I casi di accertata violazione della deontologia professionale – dice il Pg – esistono e vanno perseguiti con fermezza, e senza indulgenza alcuna, perchè mettono in discussione proprio l’indipendenza della Magistratura, che non è irresponsabilità, ed il ruolo dell’istituzione giudiziaria». Delli Priscoli rileva, tuttavia, «che questi casi negativi sono contenuti. Quando vengono alla ribalta si deve certamente intervenire con tempestività e rigore in sede disciplinare; ed è ciò che ho fatto e continuerò a fare nel pieno rispetto delle mie funzioni istituzionali».

«E' mia ferma convinzione, e non un semplice auspicio, che la Magistratura italiana saprà svolgere – come sempre nei momenti più difficili per il Paese – con equilibrio, imparzialità e indipendenza, la sua funzione a difesa della legalità». «In nessun momento vanno dimenticate – dice il pg – le migliaia di magistrati che, con professionalità, dedizione e spirito di sacrificio, compiono il loro dovere».