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520 mln dal Cipe alla Puglia per l’alta velocità ,398 al nodo ferroviario barese

Stanziati e disponibili 520 milioni di euro per l’alta velocità Bari-Napoli e 398 milioni per il Nodo ferroviario di Bari. La conferma nell’ultima riunione del Cipe prima della crisi del Governo che ha approvato opere per 4.211 miliardi di euro.Per l’assessore regionale ai Trasporti Loizzo “è uno dei più consistenti impegni finanziari con i quali si possono effettivamente realizzare infrastrutture fondamentali per il Paese”. La crisi però, ha bloccato la trattativa con l’ex guardasigilli Mastella per i 10 milioni destinati all’edilizia giudiziaria barese. Di seguito una sintesi delle dichiarazioni di Loizzo e il ‘punto’ sulla realizzazione della cittadella della giustizia.
LOIZZO – La Tav Bari-Napoli collegherà l’Adriatico al Tirreno e consentirà alla Puglia di agganciarsi all’alta velocità, guadagnando oltre un’ora nel collegamento Bari-Roma. I 398 milioni serviranno a completare il primo blocco di lavori per il Nodo ferroviario di Bari, anch’esso un’opera di fondamentale utilità per il capoluogo e per l’intera regione. Gli stanziamenti, sono stati facilitati grazie ai dettagliati accordi siglati dalla Regione con il ministro Di Pietro nei mesi scorsi, che hanno raccolto il consenso generalizzato dei soggetti interessati ai due progetti, definiti di portata storica per la Puglia e il Mezzogiorno. I due stanziamenti, insieme ad altri che riguardano la viabilità, premiano la tenacia con la quale il governo Vendola ha creduto e investito in questi due grandi progetti, da anni circondati da scetticismo e sfiducia. Personalmente, non ho mai dubitato dell’arrivo di tali risorse, perché avendo puntato sulla validità strategica dei progetti e avendo operato quotidianamente per facilitarne l’avvio, ho sempre ritenuto possibile realizzare questi obiettivi: in pochi anni rivoluzioneranno l’assetto dei trasporti nella nostra regione. Ma, mentre i progetti ferroviari sono già a buon punto, sul fronte delle opere viarie, occorre rapidamente aprire un tavolo di confronto, così come concordato con i vertici Anas nel recente convegno della Filt Cgil, per fare il punto sull’effettivo stato di avanzamento dei lavori per recuperare i ritardi.