E allora saranno elezioni anticipate. Dopo 650 giorni si è chiusa la legislatura. Da oggi, come sempre capita in queste occasioni, parte il totocandidato ad un posto in parlamento.
Visto che si voterà con l'attuale legge elettorale, l'attenzione di tutti i partiti è rivolta al Senato, dove scatterà il premio di maggioranza nelle singole regioni. Per questo i leader dei partiti guideranno le liste dei candidati a Palazzo Madama. Massimo D'Alema dovrebbe guidare il Partito Democratico, Nichi Vendola la lista della Sinistra Arcobaleno oppure – se la Cosa Rossa non dovesse partorire una lista unitaria- quella di Rifondazione. Il nome del Presidente della Regione, in ogni modo, sarebbe solo prestato alla campagna elettorale, perchè Vendola rimarrà in via Capruzzi, dimettendosi dal Senato se fosse eletto. Dalla Regione al Senato è il viaggio inseguito e non realizzato già due anni fa da Angelo Cera. Il capogruppo dell'UDC, avrebbe già scartato l'opzione candidato presidente della provincia per ritentare la corsa a Palazzo Madama. Un posto in Senato – probabilmente da capolista – anche per l'ex sindaco del capoluogo, Paolo Agostinacchio, nella lista de la Destra di Francesco Storace. che alla Camera dei Deputati, sarà invece guidata da Daniela Santanchè. Il Partito Democratico schiererà come capolista il ministro uscente delle politiche agricole Paolo De Castro. Alla Camera Rifondazione – sempre se non si formasse una lista unitaria della Sinistra Arcobaleno – dovrebbe schierare nuovamente in prima fila Pietro Folena. Per l'Italia dei Valori è quasi certa una candidatura in zona elezione per Orazio Schiavone, mentre dormono sogni tranquilli Lello Di Gioia, Antonio Pepe e Tonio Leone, sulle cui ricandidature non dovrebbero esserci dubbi. Stesso discorso per i parlamentari uscenti del PD Michele Bordo e Colomba Mongiello, che però dovranno guadagnarsi un posto nelle zone alte delle liste per essere quasi certi di tornare a Roma.