Scaduto l'ultimatum (ieri sabato 9 febbraio) il centro-destra alla Comunità Montana sale sulle barricate ed annuncia di passare a mettere in "atto tutte quelle iniziative necessarie che ci siamo prefissati" annuncia Gino Di Rodi, capogruppo di Forza Italia. E quali sono? "La convocazione del consiglio montano innanzitutto.Lunedì o martedì protocolleremo il tutto". Anche per verificare quello che loro affermano, poiché dicono che sono autonomi politicamente e numericamente. Se lo sono, che andassero avanti da soli. Non capisco perché ci hanno contattati allora per un esecutivo allargato?" si chiede Di Rodi. Misteri della politica. Per qualcuno "la sinistra come a1 solito predica bene e razzola male". Dopo l'ennesimo rinvio del centro-sinistra, all'ipotesi "governo istituzionale non ci crede più nessuno nel centro-destra. Dove serpeggiano sentimenti di irritazione per essere stati "presi in giro". "Ma come, prima ci contattano dopo gli arresti choc del Presidente Nicola Pinto e dell'ex assessore Peppino Maratea per ungoverno di salute pubblica e poi si tirano indietro?" è la domanda ricorrente tra quelli di Fi e Udc. "Intraprenderemo ogni passo per superare il collasso amministrativo in cui è piombato l'ente montano" afferma battagliero Vincenzo Totaro dell'Udc, allibito per "una così evidente insensibilità istituzionale da parte del centro-sinistra". Un dato questo che certifica come i due partiti continuano ad essere divisi "sul come" risolvere la crisi: il Pd (con Aldo Ragni della segreteria provinciale) continua a dirsi contrario all'ammucchiata (esecutivo di salute pubblica con esponenti del centro-destra) "siamo in campagna elettorale, l'elettorato potrebbe non capire". Una visione dettata più da "puro spirito di conservazione" che da forza politica munita di sensibilità istituzionale, che evidentemente non ha in debita considerazione il momento tribolato che l'ente montano sta vivendo in seguito agli interventi della magistratura. Mentre lo Sdi (Cappucci e Columpsi) si dice pronta ad aprire al centro-destra per una cogestione dell'ente, a patto però che FI Udc "non ne facciano una questione di numero di assessorati".