«Il 26 settembre scorso, data ultima per la presentazione delle domande d'accesso al fondo europeo di solidarietà, il dipartimento della Protezione civile ha provveduto a trasmettere a Bruxelles l'integrale documentazione che attestava l'incendio a Peschici del 24 luglio 2007.
Il giorno successivo, con una comunicazione (protocollo 10.336), l'ufficio preposto del1'Ue faceva sapere che la domanda (rimborsi per 61 milioni) era ammissibile, ma chiedeva notizie aggiuntive. Le informazioni ricevute dalla Regione, contenute in un fascicolo, sono state girate direttamente all'Ue che poi ha bloccato il provvedimento. Ma credo che sulla vicenda abbia pesato il parametro della popolazione interessata che prevede danni al 50 per cento dei residenti danneggiati nell'area di riferimento». E' quanto afferma Agostino Miozzo, capo ufficio delle relazioni internazionali della Protezione civile, che ha curato la pratica per l'accesso al fondo europeo di solidarietà in relazione all'emergenza incendi boschivi della scorsa estate. In particolare, eventi calamitosi come quello del Gargano dove il rogo del 241uglio 2007 causò la morte di tre persone e la distruzione di 3mila ettari di 'vegetazione. Una versione, quella del dirigente, che sostanzialmente conferma i dubbi del forzista Mario Mauro (vicepresidente del parlamento europeo) convinto che siano stati commessi errori nella compilazione della domanda E nell'indicare le reali date degli incendi. Ma evidentemente, secondo tale ricostruzione, non effettuati dalla Protezione civile, ma da chi ha materialmente stilato il rapporto: la Regione. <<il fondo – chiarisce Miozzo – è stato istituito nel 2002 in seguito agli eventi catastrofici che devastarono la Germania. Si tratta quindi di calamità su vasta scala. Il regolamento, infatti, fissa dei parametri restrittivi. Come quello del 50 per cento della popolazione realmente danneggiata. In Puglia questo non si è verificato». Le accuse lanciate da Mauro sono dirette alle presunte inefficienze del governo e della stessa Protezione civile. Quest'ultima già due giorni fa, aveva diramato un comunicato in cui tira in ballo l'operato delle Regioni. «La documentazione integrale così come pervenuta dalle Regioni interessate – è scritto nel testo – è stata regolarmente inviata, sebbene fosse stato rilevato che si trattava di documentazione incompleta, tardiva e superficiale nei contenuti». «Non vale per la Puglia – conclude Miozzo – che, a quanto pare, ha presentato elementi informativi dettagliati». Nei calcoli della Regione, con un grande sforzo d'«allargamento», la percentuale della popolazione penalizzata direttamente e gravemente dall'evento calamitoso si attesterebbe al 30.