La commissione europea non ha minimamente discusso se ci fossero o meno i requisiti per concedere la sovvenzione alla Puglia e al Gargano in quanto non è entrata nel merito della documentazione perchè la domanda era sbagliata. Erano sbagliati i tempi di presentazione».
Mario Mauro, vice presidente del Parlamento europeo (Fi) sorride amaramente per la risposta fornita dalla Protezione civile. «Chi ha preparato la domanda per ottenere la sovvenzione del fondo di solidarietà non ha neppure indicato la data del 24 luglio, ovvero quella dell'incendio di Peschici. E' stata indicata per il primo danno il 21 luglio ma poi la richiesta conteneva anche incendi scoppiati il 25 giugno, il 4 e il 18 luglio». II regolamento del Fondo, spiega il vice presidente del parlamento europeo, su questo non lascia molti dubbi all'interpretazione. «Nel caso in cui una richiesta faccia riferimento non ad un singolo episodio bensì ad una serie di eventi simili aventi una causa in comune non è possibile scegliere liberamente una data di inizio, scartando eventi precedenti della stessa natura. E dunque le dieci settimane partono dalla prima data in ordine di tempo. La conclusione della Commissione è stata che la Puglia, così come l'Abruzzo, hanno presentato entrambe richiesta dopo il periodo consentito». Ma è sull'aspetto politico che Mauro si sofferma accusando il Governo, la Regione Puglia di aver commesso una serie di errori «inammissibili». «La lettera del 29 ottobre 2007 indirizzata al capo della Protezione civile e alla presidenza del consiglio dei ministri firmata dal direttore generale per le politiche regionali Dirk Ahenr è stata protocollata a Roma il 7 dicembre. Un documento pubblico. Come mai è stato occultato? Perché nessuno ha informato le amministrazioni di questa risposta, seppur negativa?». Il parlamentare europeo, originario di Peschici, parla di «un livello di responsabilità» nella vicenda che deve essere chiarito. «Dire che c'è stata la bocciatura perché non c'erano i requisiti quando, lo ribadisco, non si è entrati nel merito degli eventi indicati, è roba da stracciarsi le vesti. E poi mettiamo pure il caso che non avevano i requisiti, allora perché hanno presentato le domande?». Gli interrogativi rimasti ancora senza risposta sono almeno altri due: qual è l'evento del 25 giugno indicato nella domanda e perché non c'è quello disastroso del 24 luglio.