Si prostituiva per mantenere la figlia e per mandare avanti la famiglia dopo il divorzio. Lo hanno scoperto i carabinieri del reparto operativo di Foggia che hanno denunciato due persone, un uomo e una donna, con l'accusa di favoreggiamento della prostituzione.
Il blitz è scattato, sabato sera, nel corso di un servizio a largo raggio messo a segno nella città capoluogo e finalizzato a controllare gli esercizi commerciali e a contrastare il fenomeno delle rapine e della prostituzione. E così nel corso di alcuni controlli ad abitazioni i carabinieri, che sulla vicenda mantenga in più stretto riserbo non facendo trapelare alcun particolare della vicenda, hanno denunciato un uomo di 40 anni, originario della provincia di Napoli, e una donna di 35, cittadina domenicana, con l’accusa di favoreggiamento alla prostituzione. I due avrebbero messo a disposizione di una donna di Vieste di 37 anni, un appartamento a Foggia per consentirle di prostituirsi. Al momento del blitz la donna era all'interno dell'abitazione in attesa di un cliente: prima ha cercato di nascondere la realtà, ma dopo qualche minuto, grazie anche ai militari che si sono dimostrati comprensivi conquistando la sua fiducia, ha raccontato tutto. Da qualche tempo, anche a causa del divorzio dal marito, le sue condizioni economiche non erano delle migliori e, poiché non riusciva a trovare un lavoro, ha chiesto aiuto ad alcune persone che le hanno prospettato soldi facili se avesse venduto il suo corpo. La donna, sempre secondo il suo racconto, sarebbe stata costretta a prostituirsi anche perché aveva bisogno di soldi per mantenere la figlia, una bambina di sette anni. Sulla vicenda, come detto, gli inquirenti non hanno fatto trapelare alcun particolare anche perché le indagini non sono concluse e i carabinieri del reparto operativo di Foggia stanno cercando di capire il ruolo del napoletano e della cittadina dominicana. In particolare gli investigatori vogliono accertare se la coppia abbia soltanto prestato l'appartamento alla donna di 37 anni o se riceveva anche una parte dei soldi che la signora di Vieste guadagnava con la sua attività. La storia è stata scoperta nel corso di un controllo a largo raggio in tutta la città di Foggia che ha impegnato oltre ottanta militari del comando provinciale e della Cio, la Compagnia di Intervento Operativo, coadiuvati da un elicottero giunto da Bari.