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Drammatico arretrato della Giustizia

Il numero dei ricorsi arretrati, giacenti ancora nei Tar è di 600mila: «un dato traumatico e drammatico» spiega il presidente del Consiglio di Stato Paolo Salvatore nella sua relazione sullo stato della giustizia amministrativa. Secondo il Presidente Salvatore «occorrono misure drastiche per riportare ragionevolezza nei tempi di durata nel processo»

Sono circa 600mila i ricorsi giacenti nei Tar che attendono di essere esaminati. È il dato che spicca dalla 'Relazione sulla Giustizia amministrativa' presentata oggi dal nuovo Presidente del Consiglio di Stato Paolo Salvatore, durante la cerimonia di insediamento. Uno stato di giustizia che, sottolinea lo stesso presidente, è «traumatico e drammatico».
Infatti, nonostante il trend positivo del 2007 che ha visto, sia nei Tar che nelle Sezioni del Consiglio di Stato, un maggiore numero di ricorsi smaltiti rispetto a quelli presentati ad inizio dell’anno, Salvatore ha sottolineato come permanga una grave situazione, dovuta anche ai tempi lunghi dei processi. Per questo il Presidente ha esortato ad un nuovo 'scatto di orgoglio' da parte della giustizia amministrativa per «dare risposte certe alla domanda dei cittadini».
Alla presenza del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, del Presidente del Consiglio Romano Prodi e delle altre massime autorità, Paolo Salvatore non ha risparmiato un monito sia ai giudici che al mondo della politica: «Non posso non esternare il nostro disagio – ha detto – a risolvere nella sede giurisdizionale questioni di alta valenza politica che dovrebbero trovare definizione e soluzione in quella sede». Ha poi sottolineato l'esigenza di un nuovo dialogo costruttivo con la Magistratura ordinaria «naturalmente sensibile ad offrire un servizio giustizia dotato di quelle certezze che la società reclama a gran voce» precisando che la categoria dei giudici non deve soffrire di manie di protagonismo con «giudizi censori e arroganti forme di supponenza».

L'auspicio che il Consiglio di Stato sappia «partecipare al processo riformatore che dovrà esserci nel paese» è stato espresso dal presidente Prodi: «Sono certo che in un momento non facile di rapporti tra poteri dello Stato, il Consiglio saprà distinguere tra separazione e separatezza dei ruoli e dei poteri». Tanti i problemi da affrontare, primo fra tutti la carenza di organici che rallenta la macchina amministrativa, ma anche la necessità di un nuovo codice del processo amministrativo che allinei le norme alle esigenze della società che cambia. Obiettivo di Salvatore, è pure l’informatizzazione della macchina di giustizia amministrativa che «oltre a facilitare l’attività di magistrati e personale, consentirà agli avvocati di trasmettere e ricevere documenti attraverso la rete, permettendo la creazione di fascicoli virtuali in vista di un futuro processo telematico