Il 28 febbraio prossimo il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e il responsabile del dipartimento della Protezione Civile, Guido Bertolaso si incontreranno a Bari per parlare ancora un volta dei fondi europei non concessi al Gargano per i danni subiti dopo l'incendio che devastò boschi e insediamenti turistici a Peschici il 24 luglio dell'anno scorso.Nei giorni scorsi, intanto, Vendola ha incontrato il capo della procura di Foggia, Vincenzo Russo, a cui ha consegnato i documenti inviati alla Direzione Generale per le Politiche Regionali della Commissione Europea. tramite il Dipartimento della Protezione Civile sugli incendi. L'incendio del 24 luglio scorso provocò peraltro la morte di tre persone. A sessantuno milioni di euro ammontavano i fondi europei per Regione Puglia, quasi tutti per il Gargano devastato dalle fiamme; ma questi soldi sembrerebbero destinati a non arrivare per un errore burocratico: il Governo italiano e la Protezione Civile avrebbero inoltrato la richiesta a settembre mentre il primo danno segnalato non risulta quello de124luglio ma un incendio scoppiato a giugno, il che avrebbe fatto scadere i tempi previsti per le domande di concessione dei fondi Ue, dieci settimane dopo l'evento. In realtà il comune di Peschici non avrebe ottenuto i fondi anche per la mancanza dei requisiti richiesti dall'Ue, ma il sindaco di Peschici, Matteo Tavaglione ha aspramente criticato il mancato arrivo di fondi e il presidente della Regione Puglia Vendola, prima di entrare nell'ufficio del Procuratore Russo, ha confermato che «se viene fuori che quelle risorse potevano essere attivate e qualcuno ha sbagliato, voglio che non nella polemica politica ma nell'accertamento giudiziario si indichi chi ha sbagliato in modo che possa essere punito; però, se da questo accertamento viene fuori che nessuno ha sbagliato, voglio che vengano puniti quelli che stanno ingannando il Gargano». «Ci sono cittadini del Gargano che hanno diritto di sapere se qualcuno ha sbagliato e con il proprio errore ha implementato il danno – ha detto ancora Vendola prima dell'incontro con il Procuratore – oggi i cittadini del Gargano e di Peschici sono sottoposti ad un altro danno. Quello di far ritenere loro che c'erano 60 milioni di euro o giù di lì che per una catena di errori non sono stati assegnati». Contro Vendola si è scagliato il coordinatore di FI Raffaele Fitto: «prendiamo atto che il Presidente Vendola vorrebbe trasferire in Procura l'intera attività istituzionale della Regione: secondo lui l'operato del
Governo regionale deve essere giudicato dalla Magistratura (e non dall'opinione pubblica né dal consiglio regionale) e l'opposizione, se parla, viene trascinata in un'aula di Tribunale, cosa che peraltro Vendola è solito predire e minacciare nelle campagne elettorali sperando di annullare gli avversari politici». «Sulla perdita dei Fondi europei per gli incendi del Gargano. che in ogni caso sarebbe più questione da Corte dei Conti per il danno alle casse dei Comuni che non avranno quei fondi, il Presidente si rifiuta di parlare in Consiglio Regionale e decide di parlare con la Procura di Foggia. Dopo aver tentato pateticamente e cinicamente – continua Fitto – di impietosire gli autori della denuncia politica nei confronti della Regione raccontando loro che le colpe erano di qualcuno che oggi non può più difendersi, ora Vendola arriva a minacciare e ad accusare di diffamazione chi ha osato rivelare che la Commissione Europea non ha preso neanche in considerazione la domanda della Puglia perché la Regione aveva comunicato date sbagliate alla Protezione Civile». Si tratterebbe insomma di «un evidente errore materiale e, quindi, di una grave responsabilità politica della Regione. Ma Vendola – attacca Fitto – per non farsi condannare politicamente cerca di farsi assolvere penalmente. Affinchè 1'assoluzione sia plenaria, però, dovrebbe trovare un sistema per trascinare in Tribunale non solo gli accusatori politici, ma anche tutti i cittadini, i Comuni e le aziende del Gargano che hanno perso per sempre quei 61 milioni di euro».