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Parco: “hanno gettato la maschera i mandanti dell’”omicidio politico” della presidenza Gatta

I Circoli di An del Gargano attaccano il Pd sul Parco
“Con un comunicato stampa dal contenuto tanto infondato quanto “sospetto” per il momento politico in cui esso cade, il coordinamento provinciale del PD (leggi Paolo Campo e Gaetano Principe) chiede l’immediato commissariamento del Parco Nazionale del Gargano, imputando all’attuale presidente del Parco responsabilità per la mancata approvazione del Piano del Parco, dimenticando che le accuse dell’ispettore sono state già confutate nei mesi scorsi con l’invio delle controdeduzioni al Ministero” scrivono i circoli di An del Gargano nella nota stampa di risposta agli attacchi degli ex diessini. “L’esecutivo provinciale del PD” incalzano ancora nella nota “rinnegando palesemente uno dei propri postulati politici ed ideologici, vale a dire quello della concertazione, imputa a Gatta e al Presidente della Comunità del Parco Carmine D’Anelli, sindaco di Rodi Garganico, la responsabilità di non aver inserito tra gli argomenti all’ordine del giorno l’approvazione di una bozza del Piano del Parco assolutamente inadeguata rispetto alle problematiche legate alla tutela del territorio ed allo sviluppo ecosostenibile del territorio. Ed è del tutto evidente” spiegano gli alleantini “come la discussione sulle varie richieste di emendamento e/o aggiornamento al suddetto piano, si renda vieppiù necessaria, al fine di rendere le popolazioni interessate e le organizzazioni di categoria partecipi del più grande strumento di pianificazione che riguarda il promontorio garganico. Non sorprende” è la chiosa finale dei Circoli “che chi si ammanta di democrazia e di partecipazione del popolo alle scelte pianificatrici, chieda oggi la testa di un presidente, Giandiego Gatta, evidentemente “colpevole” di essere il probabile antagonista di Paolo Campo nelle future competizioni elettorali. Della serie: Gatta “adda murì”. I Circoli di An evidenziano come siano strumentali le accuse di Campo, visto che come sindaco di Manfredonia ieri non ha partecipato, né vi ha partecipato alcun suo delegato, alla Comunità del Parco, in cui si discuteva proprio del Piano. Della serie “predica bene e razzola malissimo”.