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GARGANO: LA RIVOLTA DI SPARTACO E DEI SUOI SEGUACI

In Capitanata una battuta d'arresto per gli schiavi ribelli nel 72 avanti Cristo. La battaglia del Gargano, prima sconfitta per Spartaco.

 

È stata la Capitanata il teatro di una battaglia tra le legioni romane e gli schiavi in rivolta comandati da Spartaco. Uno scontro che non ha visto impegnato il gladiatore trace, ma che ha la sua importanza nella cosiddetta "guerra servile", seguita alla sollevazione dei ribelli in Campania.
È passata alla storia come la battaglia del Gargano, 72 avanti Cristo, in cui uno dei "generali" di Spartaco, il celta Crisso, fu sconfitto dal console Lucio Gellio Publicola. Vittoria importante per i romani, su una formazione di celti e germanici. È la prima, dopo una lunga serie di rovesci per le armi di Roma. Crisso, o Crixio secondo altre fonti, venne ucciso in combattimento da Quinto Avio, uno dei pretori di Publicola. In Puglia Spartaco dette un'altra battaglia, respingendo nel gennaio del 71 a.C. un attacco in forze del proconsole Marco Licinio Crasso. Il trace si era aperta la strada per Brindisi, da dove contava di salpare per la sua terra, ma non poté sfruttare il successo. Mentre dava respiro agli uomini, in Apulia sbarcarono le legioni di Gneo Pompeo, giunte dalla Spagna a rinforzare Crasso. L'esercito romano da questo momento avrà il sopravvento. Bisogna tornare qualche mese indietro per seguire le vicende attraverso il racconto di un laureato americano in storia antica, Steven Saylor, autore del romanzo "Lo schiavo di Roma", edito dalla casa editrice Nord, 370 pag. 18,60 euro. Nel 72 aC Roma deve fare ricorso alle forze migliori dopo che per oltre due anni truppe raccoglitrice hanno ceduto agli schiavi ribelli, che stanno mettendo a fuoco il Mezzogiorno. A due servi in fuga da una villa di Pozzuoli è attribuito l'omicidio di Lucio Licinio, cugino proprio di Crasso. Accanto al cadavere sfigurato sei lettere incise sul pavimento: Sparta. Crasso, che sta per guidare otto legioni a soffocare la rivolta, decide di rinnovare una consuetudine crudele: se il colpevole non sarà trovato entro tre giorni, farà uccidere tutti i novantanove schiavi di casa. Solo Gordiano, convocato da un cliente misterioso, può fermare la strage scoprendo la verità. L'indagine si rivelerà insidiosa, minacciando quanto il Cercatore ama più della sua stessa vita. C'è un singolare investigatore anche in un'altra novità tra i romanzi Nord: "Il mistero di Casa Aranda", di Jeronimo Tristante, 414 pag. 18.60 euro. E' il 1877 e Victor, un ladruncolo redento da un poliziotto e diventato vice ispettore della polizia di Madrid, raggiunge Aurora, che ha ferito il neomarito a coltellate, dopo aver letto alcune terzine della Divina Commedia ed essere entrata in trance. Il fatto si rinnova per la terza volta, dopo anni, sempre nella stessa casa madrilena. E' maledetta, dicono, ma Ros non ci crede, consigliato da un amico che comincia ad applicare tecniche di polizia scientifica. Le donne sono realmente colpevoli? Intanto, si scatena una serie di omicidi di prostitute e tra palazzi eleganti e bettole sordide Víctor dovrà affidarsi alla scaltrezza ed al suo innato senso della giustizia.
Fonte Garganopress.net