Il Comet: la riorganizzazione rischia di compromettere il servizioI medici pugliesi del 118 sono sul piede di guerra contro la riorganizzazione del servizio. Quelli aderenti al Comet, l'associazione professionale che li riunisce, sono convinti che se passasse il nuovo piano di riorganizzazione, «la maggior parte delle ambulanze 118 non avrà più la presenza del medico a bordo». Il territorio – dicono – sarebbe suddiviso in macroaree molto ampie in cui opererebbero esclusivamente automediche. «Su queste automobili con autista saremmo costretti – dicono i medici del Comet – a fare la spola a mo' di trottole intervenendo ovunque ve ne fosse bisogno, al posto della soppressa ambulanza medicalizzata. All'origine di questo ridimensionamento del 118 in Puglia – insistono – ci sarebbe la mancata destinazione dei fondi necessari al mantenimento di tali standard qualitativi a tutela della salute dei cittadini pugliesi». Secondo i medici dell'emergenza territoriale. «il sistema attuale, mutuato dal modello europeo più avanzato, si basa sulla presenza capillare di ambulanze con medico ed infermiere a bordo, in grado di raggiungere in tempi brevissimi e fissati per legge: otto minuti per i codici rossi urbani e 20 minuti come limite massimo d'intervento in tutto il territorio di competenza anche extraurbano per i codici gialli». Il modello organizzativo del 118 attualmente in vigore in Puglia prevede 145 postazioni con ambulanze medicalizzate.