In merito all’appello lanciato dalla mamma di San Severo per individuare un donatore di cellule staminali midollari compatibili con quelle del figlio, ricoverato presso l’Unità Operativa di Onco-ematologia Pediatrica dell’IRCCS “Casa Sollievo della Sofferenza” di San Giovanni Rotondo,si precisa che il messaggio della mamma e dei sanitari che hanno in cura il giovanissimo paziente tende a sensibilizzare l’opinione pubblica alla disponibilità alla donazione solidaristica di midollo osseo. Si invitano, pertanto, le persone che sono in età compresa tra i 18 e 38 anni, con peso corporeo superiore a 50 kg. e non affetti da patologie controindicate, a dare la propria disponibilità alla donazione di cellule staminali midollari. mettendosi in contatto con l’ADMO (Associazione Donatori Midollo Osseo, sito web www.admo.it) e/o con i Centri di Tipizzazione Tissutali sparsi su tutto il territorio nazionale. Per diventare potenziali donatori di cellule staminali midollari è necessario, infatti, sottoporsi ad un prelievo di sangue periferico presso uno dei Centri autorizzati.Le caratteristiche tissutali di ogni potenziale donatore saranno quindi inserite del Registro Italiano di Donatori di Midollo Osseo che, a sua volta, ha collegamenti internazionali. Pertanto, il donatore che esprime il proprio consenso non ha limiti geografici. La difficoltà a trovare un donatore “compatibile” è dovuta alle peculiari caratteristiche genetiche individuali. Si calcola, pertanto, che per un paziente siano necessari più di cento mila potenziali donatori. In Italia ne abbiamo attualmente più di trecento mila e nel mondo sono oltre dieci milioni. Purtroppo non bastano, come dimostra il caso del piccolo di San Severo. Più donatori significa, dunque, più probabilità di trovarne uno compatibile. L’azione di sensibilizzazione ha l’intento di incrementare il numero di iscritti al Registro anche perché lo stesso è annualmente aggiornato escludendo automaticamente quanti hanno superato i 55 anni di età.