Menu Chiudi

San Pio – La querelle arriva in tribunale

Stamani la querelle di San Pio è finita nelle aule di Palazzo di Giustizia, dove ad attendere che il giudice si pronunciasse, anche un folto gruppo di fedeli giunti persino da Roma. Il giudice si è riservato di accettare o meno il ricorso solo dopo aver esaminato gli atti. L'associazione Pro Padre Pio rappresentata dal presidente Francesco Traversi contesta al vescovo e ai frati cappuccini di non aver rispettato il diritto canonico che non prevede assolutamente l'esposizione della salma.

"Vogliamo che il corpo di Padre Pio venga risposto nel suo sepolcro" – è il coro unanime dei fedeli. La stessa associazione ha, inoltre, presentato anche una denuncia penale – ha informato il presidente Traversi – sempre nei confronti del Vescovo D'Ambrosio e dei Frati Cappuccini per aver concorso nei reati di violazione di sepolcro e vilipendio di cadavere. Si oppongono, però, i legali della controparte Franco Lozupone e Lazzarino Fini: "Non c'è alcuna rilevanza penale perchè – sostengono i due difensori – la riesumazione è un atto che avviene con qualsiasi defunto". Inoltre stamani il presidente dell'associazione Pro Padre Pio – così come lo stesso ci riferisce – ha rinnovato, dinnanzi al Procuratore Capo Vincenzo Russo – la richiesta sequestro delle spoglie del Padre. Anche il Procuratore Capo si è riservato di decidere.