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Rodi Garganico. Il T.A.R. “bacchetta” D’Anelli & C.

Illegittima la nomina di Carnevale alla Comunità Montana.Il T.A.R. di Bari ha annullato la delibera del Consiglio Comunale di Rodi Garganico del 30.11.2007 (n. 40), nella parte in cui è stato nominato Libero Mario Carnevale quale rappresentante della minoranza nell’ambito della Comunità Montana del Gargano; è stato così accolto il ricorso proposto dai consiglieri di minoranza Nicola Pinto, Concetta Bisceglie, Pino Veneziani e Domenico De Meo (difesi dall’avv. Domenico Fasanella), che lamentavano la mancata nomina del loro rappresentante in seno all’ente montano.
Questa in sintesi la vicenda, che già aveva fatto molto discutere nella cittadina garganica durante le scorse settimane, proprio mentre, oltretutto, la stessa giunta d’Anelli meditava di uscire dalla Comunità Montana.
Nel corso della seduta del Consiglio Comunale del 30.11.2007, riunitosi proprio per procedere alla nomina dei tre consiglieri comunitari assegnati al Comune di Rodi Garganico (due in quota alla maggioranza ed uno alla minoranza), è accaduto che quattro consiglieri della maggioranza (Azzellino, Voto, Carnevale e Pupillo) si sono improvvisamente “dissociati” dalla maggioranza, dichiarando di non condividerne lo “strumento programmatico”, così costituendo un autonomo gruppo di minoranza; subito dopo si è quindi proceduto alla votazione dei consiglieri comunitari, nel corso della quale la maggioranza (ridottasi, a seguito di tale dissociazione, a soli otto componenti) ha eletto quali propri rappresentanti lo stesso Carmine d’Anelli e Salvatore de Felice, mentre i quattro neo “dissociati” hanno votato per Libero Mario Carnevale, che ha riportato un numero di voti pari a quelli di Nicola Pinto (quattro), ma che ha prevalso su quest’ultimo per la sua maggiore anzianità anagrafica.
Da qui la reazione del gruppo di minoranza di Nicola Pinto, che si è visto defraudato del proprio legittimo rappresentante in seno alla Comunità Montana a favore del consigliere Carnevale, che all’ultimo momento si  è dissociato dalla maggioranza, ma solo apparentemente, in quanto in realtà rimasto sempre fedelissimo al Sindaco Carmine d’Anelli, unitamente agli altri dissociati (Azzellino, Pupillo e Voto).
Con il suddetto ricorso al TAR i consiglieri di minoranza hanno evidenziato che uno dei tre consiglieri della Comunità Montana assegnati al Comune di Rodi avrebbe dovuto essere  espressione del loro stesso gruppo politico di minoranza, quale uscito dalle ultime elezioni, senza che i suddetti quattro “dissociati” della maggioranza potessero essere ammessi a partecipare a tale votazione.
Il TAR Puglia ha accolto pienamente le lamentele del gruppo di Nicola Pinto (“Rodi che vogliamo”), annullando la nomina di Carnevale e disponendo che si proceda nuovamente alla elezione del rappresentante della minoranza del Comune di Rodi in seno alla Comunità Montana, stabilendo anche che alla relativa votazione dovranno partecipare soltanto i cinque del gruppo di Pinto, senza ingerenze dei quattro “dissociati”; il Comune di Rodi (difeso dall'avv. Aurelio Pappalepore) è stato pure condannato al pagamento delle spese processuali.
Soddisfazione è stata espressa dall’avv. Fasanella, a nome dei quattro consiglieri comunali risultati vittoriosi: “con questa pronuncia il T.A.R. Puglia ha chiarito che l’individuazione dei gruppi consiliari di maggioranza e di minoranza, di cui i rappresentanti presso la Comunità Montana costituiscono espressione, si determina esclusivamente in base all’esito dell’ultimo confronto elettorale, che sancisce chi ha vinto e chi ha perso, senza che possano assumere rilievo successivi passaggi dei singoli consiglieri da uno schieramento all’altro nel corso della legislatura. I consiglieri presso la Comunità Montana – continua il legale – che la legge assegna in misura di due alla maggioranza ed uno all’opposizione, devono essere fedele espressione della volontà popolare delineatasi a seguito delle ultime elezioni amministrative, senza che in questo ambito possano configurarsi manipolazioni di comodo”.
Domenico De Meo, uno dei consiglieri del gruppo di Pinto, peraltro pesantemente attaccato dal Sindaco d’Anelli in occasione dell’ultima seduta del consiglio comunale, traccia il significato politico di tale vittoria giudiziaria: “dopo le ultime vicende giudiziarie che avevano colpito il nostro capogruppo, Nicola Pinto, la maggioranza di d’Anelli pensava ormai di avere campo libero in consiglio e di poterci zittire per tutta la restante durata della legislatura. Con questo successo giudiziario, pienamente meritato, possiamo rassicurare i nostri concittadini e tutti coloro che ci hanno votato che ci siamo ancora e continueremo a fare la nostra brava opposizione, senza lasciarci intimidire da atti prevaricatori della maggioranza. Il Sindaco ed i suoi fedelissimi si devono anzi  mettere in testa che viviamo in un paese democratico, dove anche la minoranza ha i suoi diritti e va rispettata. Insomma ha vinto la democrazia e l'intera cittadinanza di Rodi. Per il resto, non posso che esprimere, anche a nome dei miei colleghi, il più vivo ringraziamento per l’opera prestata dall’avv. Fasanella, che ci ha sostenuto fino all’ultimo in questa battaglia legale. Il mio pensiero va anche al nostro capogruppo Nicola Pinto, che speriamo tutti riesca presto a superare i suoi problemi  e possa ritornare a sedere tra i banchi dell’opposizione”.