Stamani la messa a dimora delle piante, iniziativa voluta dagli operatori turistici della baia di S. Nicola.Pini d'aleppo sulla baia di San Nicola, tristemente famosa per i roghi de124luglio scorso. L'iniziativa è in programma questa mattina organizzata dagli operatori turistici di Peschici. Quando, come suol dirsi, il "fai da te" manda alle ortiche le polemiche e trasmette segnali di forte maturità e di grande attaccamento al proprio territorio. Prova ne sia quanto si potrà toccare con mano questa mattina, in una delle località più suggestive della costa garganica: le fiamme quel 24 luglio divorarono ettari di bosco lasciandosi dietro uno spettrale paesaggio che nessuno avrebbe mai pensato di poter trovare sul Gargano, oasi naturalistica per eccellenza. Ma il passato è alle spalle, ora bisogna guardare avanti. E' quello che hanno pensato alla locale associazione `Art trabucco", presieduta da Mario Ottaviano, che stamane, a partire dalle ore 10, inizierà la piantumazione dei pini d'aleppo. Grazie ai fondi erogati dai soli operatori turistici della zona, sarà possibile, infatti, mettere a dimora oltre 1000 alberi di pino d'aleppo e macchia mediterranea che renderanno, sicuramente più bella, una delle insenature più suggestive del promontorio garganico. Alla manifestazione, denominata "Un albero per amico", potranno partecipare tutti coloro che lo riterranno opportuno, purchè muniti di apposita attrezzatura per il ripianto degli alberi. L'appuntamento è fissato presso il trabucco di punta San Nicola. Si dirà che si tratta soltanto di una piccola goccia in un mare di bisogni, senz'ombra di dubbio, ma di grande spessore morale e di forte speranza. Iniziativa ancora più significativa, se si pensa che, finora, al di là di sterili polemiche, non è che si sia andati molto lontani. Anzi, il risultato è sotto gli occhi di tutti, il Gargano sconta i ritardi, il pressapochisìno e la scarsa cura da parte di chi avrebbe dovuto custodirlo gelosamente. E' anche vero che l'unico ente che ha preso di petto la situazione e messo a disposizione consistenti risorse finanziarie, è stato il Consorzio di bonifica montana che ha puntato proprio sul recupero del territorio per avviare un processo virtuoso che possa rappresentare anche, e soprattutto, la volontà da parte di un ente che opera sul territorio di contribuire, concretamente, a ridare fiducia alle popolazioni. Sono testimonianze che fanno bene, soprattutto quando, almeno fino a questo momento, sono stati registrati soltanto palleggiamenti di responsabilità, fino al mancato finanziamento europeo, come dire, un libro ancora aperto, il cui racconto è ancora tutto da scrivere.