Finito l’incubo per un giovane accusato di rapina. Torna libero dopo tre mesi e mezzo di carcere.Le impronte digitali trovate sulla porta dell'albergo svaligiato non sono una prova sufficiente per condannare per furto l'imputato. L'ha deciso il giudice monocratico della sezione distaccata di Manfredonia del Tribunale di Foggia, Armando Dello Iacovo. assolvendo e scarcerando un giovane viestano. L'imputato è Giovanni Cristalli, ventitreenne del centro garganico, che per questa vicenda fu arrestato dai carabinieri della tenenza di Vieste il primo dicembre scorso: era detenuto ai domiciliari per riciclaggio, quando un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale dauno lo portò in carcere per un furto nell'hotel avvenuto nel 2006. Il pm onorario sulla scorta dell'impronta digitale di Cristalli trovata sulla vetrata dell'albergo aveva chiesto la condanna a 8
mesi di reclusione; l'avv. Salvatore Vescera 1'assoluzione, rimarcando come a carico di Cristalli ci fosse solo quell'elemento che diceva poco o nulla. L'imputato aveva peraltro fornito una – spiegazione del perchè fosse stata trovata l'impronta di un suo dito: aveva una relazione con una donna sposata (da galantuomo non ne ha voluto rivelare il nome), volevano fittare una stanza per passare qualche ora d'intimità ma quando erano arrivati nell'albergo avevano trovato tutto chiuso. Cristalli si era appoggiato alla vetrata per scrutare all'interno – è la sua versione – per vedere se ci fosse qualcuno ed era stato in quel momento che aveva lasciato la sua impronta digitale. Ora la sua innocenza è stata dimostrata al termine del processo: torna libero dopo tre mesi e mezzo.