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Lo scandalo non sono gli esami venduti ma gli esami regalati

Una valutazione originale degli “scandali” e un incitamento a discutere i veri problemi da un professore pugliese, momentaneamen­te in fuga all'estero. È fisiologico che nella comunità uni­versitaria, come in ogni comunità o organismo sano, avere episodi di «in­fezione» tipo «vendere gli esami»:
la notizia è positiva come segnale che si può ancora «guarire» dalla omertosa copertura di chissà quanti altri com­portamenti nel passato. Ma il vero scan­dalo, che potrebbe essere il nuovo vero «cancro irreversibile» non è vendere gli esami, ma è regalarli! Negli ultimi anni, a seguito di ri­forme continue e per aumento espo­nenziale di numero di studenti, con scarsità e bassa qualità della macchina burocratica e di strutture, i docenti spesso sono costretti «obtorto collo» a regalare esami, lauree, come Carlo V donò dal balcone titoli nobiliari alla folla per liberarsene e tornare alle sue funzioni fisiologiche coniando la famo­sa espressione «Estan todos caballe­ros». Ebbene questo paradosso etico non solo non è vietato dalla legge, ma è addirittura il trend generale delle Uni­versità Italiane! Discutiamone. Sarebbe utile, piuttosto che seguire questa su­perficiale analisi dei presunti scandali. Facciamo un'analisi approfondita delle sfide che davvero ci vengono richieste dalla tensione verso un nuovo modello di società con g ande fetta della po­polazione laureata, il che implica da un lato necessità di importare manovalan­za non laureata dall'estero (con buona pace di chi lotta contro l'immigrazione) e dall'altro, di vincere sfide sul mercato delle tecnologie globale (per dare giusta collocazione a chi si laurea). Questo, che mi pare sia uno sforzo anche più vasto di quanto può fare l'Università da sola, richiede la con­vergenza di varie forze per invertire rapidamente la tendenza attuale di lau­reati sottopagati con una nuova forma di «immigrazione in casa di mamma e papà fino ai 40 anni». Le sfide, ci sfug­gono intanto perché non ce le poniamo, volando basso e indugiando nel pette­golezzo scandalistico di bassa lega. Cerchiamo quindi di sottolineare i grandi sforzi fatti, anche nelle Univer­sità pugliesi, e cerchiamo di individua­re percorsi accelerati per le persone più brillanti a tutti i livelli, studenti e pro­fessori. Combattiamo la logica «Estan todos caballeros» anche nel recluta­mento dei docenti, con concorsi che fi­niscono sempre, con gattopardesca per­sistenza, in cicliche ondate autorefe­renziali dei piccoli orticelli chiamati Settori scientifici disciplinari chiusi al­la valutazione estera e vero freno allo scambio interdisciplinare nella ricer­ca, al vero premio meritocratico. Quin­di ancora impostate sulla logica me­dievale delle corporazioni delle arti e dei mestieri… Cordiali Saluti da Pa­rigi