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La tomba di S.Pio era già stata aperta?

 Il giornalista-scrittore Enrico Malatesta ha messo a confronto le sequenze del filmato girato dai cappuccini il 23 settembre del 1968 (giorno della sepoltura del frate di Pietrelcina) con quelle girate lo scorso 3 marzo (quando è avvenuto lo spostamento della salma del frate). In quest'ultimo – dice Malatesta – c'è un vetro che protegge il corpo ma nel filmato di 40 anni fa il vetro veniva tolto e veniva saldata una lastra di zinco.

E’ giallo sulla tomba di padre Pio. La bara del frate di Pietrelcina sarebbe stata riaperta dopo la sua sepoltura, avvenuta il 23 settembre del 1968, e prima dello scorso 3 marzo, quando è avvenuto lo spostamento della salma del frate. E’ quanto sostiene il giornalista-scrittore Enrico Malatesta, che ha messo a confronto le sequenze del filmato girato dai cappuccini il 23 settembre del 1968, in occasione della sepoltura di padre Pio, con quelle girate lo scorso 3 marzo, al momento dello spostamento della sua salma. A catturare l’attenzione del cronista, che nel 1995 ha scritto il libro «L'Ultimo segreto di padre Pio», il filmato girato il giorno della tumulazione della bara. «In quelle immagini viene tolto il vetro che proteggeva il corpo di padre Pio e poi il sepolcro richiuso con la lastra di zinco, in modo da poter poi saldare il tutto. Il vetro era dunque scomparso – sottolinea il giornalista – Salvo poi ricomparire 40 anni dopo, nel filmato girato il 3 marzo scorso». Il che testimonierebbe che «la tomba è stata riaperta», sostiene Malatesta. «Sono sulla notizia da 6 mesi – racconta Malatesta – Mi sono chiesto come fosse possibile che un gruppo di cittadini incaricasse e pagasse un avvocato per impedire la ricognizione della tomba. E l’avvocato addirittura si spinge a denunciare il vescovo D’Ambrosio, che adempie al diritto canonico, per una cosa che è di pertinenza del vescovo».

Malatesta: la prova la forniscono i frati, e’ un autogol pauroso
«Quelle persone che girarono il filmato 40 anni fa ora non ci sono più – racconta Malatesta – Quelle immagini sono state trasmesse per errore e sono gli stessi frati che forniscono questa prova: è un autogol pauroso».
Il giornalista, già nel suo libro «L'ultimo segreto di padre Pio», accende i riflettori sui «tanti atti ipocriti» che sarebbero stati commessi. «Chi va a visitare la cella di padre Pio – spiega – trova due bombole di ossigeno, quando tutti sanno del 'respiratore a manò portato al capezzale di padre Pio prima del decesso. E’ una vergogna».
Secondo Malatesta, oggi assistiamo a «un braccio di ferro tra la chiesa moderna e quella vecchia o quantomeno tradizionalista: la prima è la chiesa della 'perdonanzà di tutto, mentre la chiesa vecchia, tradizionalista è incarnata dal pontefice. C'è il bipolarismo anche nella chiesa».