Lettera a Vendola per evitare una ulteriore penalizzazione. Coinvolti Vico e Vieste.
Sulla organizzazione sanitaria del Gargano nord sta per abbattersi un vero e proprio ciclone che, in pratica, svuoterebbe i pochi servizi che ancora sono attivi nei centri dei Comuni di Vico del Gargano e Vieste. Colpi di scure che taglieranno, in modo significativo, l’intera struttura, in termini di riduzione di organici e, naturalmente anche di strumentazione. Il caso è stato sollevato dal presidente della commissione sanità regionale, Dino Marino, con una lettera aperta al presidente della giunta, Nichi Vendola, e all’assessore alle Politiche della Salute, Alberto Tedesco, nella quale denuncia il danno che la regione sta determinano contro le popolazione del Gargano, e non solo.
Per Vico del Gargano e San Marco in Lamis i tagli sarebbero, rispettivamente, di diciotto e due unità. Per Vico del Gargano e Vieste, ma anche per gli altri comuni viciniori, si tratterebbe, in pratica, di vedere dimezzati quei pochi servizi che, ancora oggi, riescono soltanto in minipa parte a garantire. Il presidente della commissione sanità sottolinea, poi, il fatto che, senza fare per il momento un’analitica disgressione su reparti e servizi, tale "manovra non poggia su alcun fondamento di norma e raziocinio. Infatti, non vi è alcuna valutazione dei carichi di lavoro esistenti in ambito alle attività di presidio, così da poter offrire le risorse necessarie corrispettive alle richieste dell’utenza"
Il consigliere regionale si chiede il perchè tutto ciò "avvenga alta vigilia dell’approvazione del Piano della salute che, recependo le discussioni e i risultati della concertazione avvenuta in preparazione del documento stesso, attribuisce alla medicina del territorio una valenza strategica per il futuro delle politiche sanitarie". Per Vico del Gargano e Vieste si tratterebbe, in pratica della perdita del laboratorio di analisi, che verrebbe sostituito da apparecchiature in grado di effettuare analisi esclusivamente in presenza di casi in cui vanno verificate le condizioni di un paziente che dovesse rivolgersi ai centri di primo intervento. Qualche settimana addietro, tornammo sull’argomento tagli di servizi e, conseguentemente, di personale, anticipando che, a livello regionale, si stava predisponendo un piano di interventi che avvrebbero riguardato, appunto, la riorganizzazione dei servizi sul territorio. Evidentemente, avevamo colto nel segno, se oggi, addirittura il presidente della commissione sanità, Dino Marino, can il suo intervento denuncia un piano di razionalizzazione (si fa per dire) che, guarda caso, penalizza fortemente questa parte di territorio.
Meraviglia anche di più il fatto che un esponente qual’è Dino Marino debba ricorrere alla pubblicazione di una lettera "`aperta" per far emergere le contraddizioni, che non sono soltanto di oggi, di una giunta regionale che continua a guardare ai Comuni del Gargano nord, in particolar e in materia di sanità pubblica, come a un territorio dove, liberamente, operare vere e proprie scorribande piratesche.