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Regione- Sette via libera in cinque ore nel consiglio

In 5 ore e mezza 7 via libera in via Capruzzi. A maggioranza è stato approvato il disegno di legge che riorganizza le società partecipate della Regione e la fusione tra Finpuglia spa con Tecnopolis Csata.
L’obiettivo principale è contenere i costi dell’azione amministrativa. L’assessore Saponaro ha ricordato che “è attivo un tavolo tecnico che sta lavorando al protocollo d’intesa fra la giunta regionale e Sviluppo Italia” e che “scontiamo un procedimento per infrazione comunitaria, che risale al 2003, per violazione dei principi della concorrenza”. Per Tecnopolis la Regione intende conservare in capo all’Università la missione di parco scientifico e tecnologico, alla Regione spetterà quella di agenzia per l’innovazione tecnologica, con funzioni di progettazione e monitoraggio dei servizi. Il Consiglio ha poi approvato a maggioranza il disegno di legge che punta ad aumentare l’offerta residenziale sociale ovvero più alloggi a costi contenuti. Le nuove norme, per le quali l’assessore all’Urbanistica Barbanente ha richiesto e ottenuto la procedura d’urgenza, hanno visto il voto favorevole della maggioranza e dell’Udc. Contrari An e il consigliere di Forza Italia Tarquinio. Astenuti gli altri gruppi dell’opposizione. Introdotte nuove regole per aprire sale cinematografiche, ma anche ristrutturare, trasformare o riadattare quelle esistenti. Il Consiglio che ha approvato a maggioranza, con l’astensione dell’opposizione, un disegno di legge proposto dall’assessore Godelli.  La Regione inoltre promuoverà, regolamentandola, la Pet Therapy, ovvero le Terapie e le Attività Assistite degli Animali. Il Consiglio ha approvato a maggioranza con l’astensione delle minoranze, la proposta di legge che integra le terapie mediche tradizionali. Modificata poi la legge di protezione civile per consentire la partecipazione delle organizzazioni di volontariato comunali e approvato a maggioranza  un articolo che autorizza, fino al 31 dicembre del 2009,  ulteriori prelievi di acqua dai pozzi. All’unanimità è infine passato un ordine del giorno, presentato congiuntamente da consiglieri di maggioranza e opposizione dell’area jonica per tutelare l’Arsenale militare di Taranto, non perdere 31 mln e salvaguardare circa 2000 posti di lavoro.