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Vieste, sull’aeroporto precisazioni all’ass. Rosiello dal comitato proprietari Piano Grande

In relazione alle procedure seguite dall’Amministrazione Comunale per l’adozione della variante al PRG in Località Piano Grande, colgo con piacere l’invito a fare chiarezza.
Prendo atto che l’Assessore Rosiello è rimasto stupito del fatto che alcuni proprietari di Piano Grande, nel mese di febbraio, venuti a conoscenza dell’idea dell’Amministrazione Comunale di realizzare un aeroporto in Località Piano Grande sulla base di una istanza presentata nel mese di dicembre 2007 da circa 30 cittadini, abbiano presentato una richiesta scritta che invitava l’Amministrazione Comunale a non considerare l’istanza stessa (sulla quale si basava l’ipotesi di adozione della variante al PRG nel Consiglio Comunale convocato per lo scorso 07 febbraio).
Ho difficoltà a comprendere tanto stupore: dei proprietari si sono visti negare il diritto di essere informati su quanto si stava decidendo di fare sui propri terreni, e, avendo delle perplessità sulle modalità con cui si era proceduto, in maniera molto libera e trasparente, hanno prodotto una istanza indirizzata al Sindaco di Vieste.
Se l’istanza in questione avesse contenuto motivazioni futili, bene avrebbe fatto l’Amministrazione Comunale a non prenderla in considerazione.
Ma, al contrario, le eccezioni sollevate dai proprietari di Piano Grande hanno contribuito a far si che l’Amministrazione Comunale non adottasse in quella sede la variante urbanistica.
Veniamo alla Commissione Consiliare: confermo le dichiarazioni dell’Assessore Rosiello, nessuno dei componenti sapeva del nostro arrivo e nessuno ci aveva fatto, al riguardo, inviti particolari.
Molto semplicemente, avuta notizia che la mattina del 31 marzo la Seconda Commissione Consiliare si sarebbe riunita (alla presenza degli Assessori Devita e Rosiello) per discutere della variante al PRG, abbiamo pensato, con alcuni proprietari, di recarci in Comune per chiedere che venissero ascoltate le nostre istanze.
Prima che iniziassero i lavori della Commissione abbiamo incontrato l’Assessore Devita, al quale abbiamo chiesto (nella qualità di Assessore all’Urbanistica, e quindi di Assessore competente) di avere un incontro per discutete della cosa.
L’Assessore Devita ci ha risposto dicendoci che avrebbe ascoltato le nostre richieste con piacere e che ci avrebbe accolto con i componenti di Commissione per discutere della cosa.
Così, dopo pochi minuti, siamo saliti in Comune e abbiamo chiesto in quale stanza si stava riunendo la Seconda Commissione Consiliare.
Una volta individuata la stanza in cui si doveva tenere la riunione, rilevata la presenza di due soli componenti di Commissione, abbiamo chiesto di potervi accedere per poter dialogare con i consiglieri presenti.
Appena entrati il Presidente di Commissione ci ha riferito che la seduta era andata deserta per mancanza del numero legale. Così, dopo una breve discussione, siamo andati via.
Posso assicurare all’Assessore Rosiello che a noi nessuno ha chiesto di attendere il suo arrivo.
Per noi non avrebbe avuto senso non aspettarlo, anche in considerazione dell’assenza dell’Assessore Devita e del fatto che eravamo andati in Comune proprio per poter avere un dialogo con l’Amministrazione Comunale.
Non ho dubbi sulla buona fede dell’Assessore Rosiello quando afferma che un funzionario gli ha riferito che noi abbiamo rifiutato l’invito ad attenderlo; nello stesso tempo, però, lo invito a confrontarsi sull’argomento con il funzionario (mi pare di comprendere che tra loro ci siano dei problemi di “comunicazione”).
Ricordo inoltre che ci siamo “permessi” di salire in Comune solo dopo che l’Assessore Devita ha detto che ci avrebbe accolto in Commissione.
Quindi, da parte nostra, nessuna azione di forza.
A questo punto, però, mi preme porre una questione: gli altri membri di commissione, entrati nella stanza in cui si dovevano riunire, e constatata la nostra presenza, sono immediatamente andati via (è quanto accaduto e lo conferma l’Assessore Rosiello nella sua lettera indirizzata ad Ondaradio).
Allora mi chiedo: ma siamo davvero così insignificanti da non meritare alcuna attenzione da parte di queste persone, le quali, per il semplice fatto che le Commissioni Consiliari si riuniscono a porte chiuse, devono arrecarsi il diritto di congedarsi immediatamente perché “loro” non possono riunirsi alla nostra presenza e non possono avere con noi alcun confronto?
Questa si è stata una nostra colpa: a causa della nostra “presenza” abbiamo involontariamente fatto si che la seduta andasse “deserta”.
Passando agli ipotetici impegni da me presi: io non ho ricevuto alcuna telefonata dall’Assessore Rosiello e non mi sono impegnato a contattarlo per organizzare un incontro.
Sono stato contattato telefonicamente dal funzionario a cui l’Assessore Rosiello si riferisce nella sua lettera, e cioè da Gianni Sollitto, il quale mi ha chiesto (la sera di giovedì 03 aprile) di aver un incontro la mattina successiva con l’Assessore Rosiello.
Io, inizialmente, pensando che Sollitto mi chiamasse per un servizio giornalistico (gazzetta del mezzogiorno o teleregione), ho avuto delle difficoltà: non mi ritenevo in grado di poter rappresentare i proprietari di Piano Grande.
Successivamente, dopo aver compreso che si trattava invece di un incontro in Comune per discutere della vicenda, ho spiegato che ritenevo doveroso informare gli interessati, ed ho precisato che probabilmente non mi sarebbe stato possibile contattarli in così breve tempo.
Così, la mattina successiva, dopo aver ringraziato per l’invito, ho chiesto (con il consenso dell’interlocutore) di rinviare l’incontro ad una data successiva, che poteva essere da loro scelta liberamente, e comunque prima che l’argomento fosse portato in Consiglio Comunale (chiedendo di essere contattato con un maggior preavviso in modo da poter avere il tempo di avvisare tutti gli interessati).
Non ho preso altri tipi di impegni, e, dopo aver preso questi accordi, non ho avuto altri contatti.
Sulle affermazioni in base alle quali ci viene detto che non è vero che l’Amministrazione Comunale non ci ha prestato attenzione, preciso (sempre per chiarezza) che il Sindaco non ci ha fornito alcuna informazione sull’iter procedurale (nonostante ciò sia stato oggetto di una nostra richiesta presentata nel mese di marzo) e ci ha negato la possibilità di avere un incontro durante l’ultimo Consiglio Comunale.
In conclusione: nei nostri comunicati non è stata fatto alcun insulto e non è stata rivolta alcuna offesa nei confronti di rappresentanti dell’Amministrazione Comunale.
Tutto questo per chiarezza.
Cordiali saluti.
                        Giuseppe CLEMENTE