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Angelo Cera: “E’ tempo di un’ASL del Gargano!”

"Ave­vo visto giusto quando nel dicembre del 2006 proposi un emendamento alla legge di bilancio chiedendo l’isti­tuzione di una Asl garganica comprendente i comuni rica­denti nell’ex Asl Fg 1 più Man­fredonia, Mattinata, Monte S. Angelo, Casalnuovo Montero­taro, Casalvecchio di Puglia e Castelnuovo della Daunia" ad affermarlo è il consigliere regionale e neo deputato del­1’Udc Angelo Cera.
"Quella proposta – ricorda Cera – fu appoggiata solo per spirito di appartenenza dalle forze di opposizione in Con­siglio regionale cui mancò la convinzione nel sostenerla, ma fu addirittura respinta dal centro-sinistra che in quella circostanza accorpò tutte le Asl, istituendone solo una per provincia. Tra coloro che respinsero la mia proposta c’era anche Dino Marino, il presidente della Commissio­ne regionale Sanità che oggi tanto si scandalizza per le de­cisioni che assume il commis­sario della Asl di Foggia in me­rito alle strutture ospedaliere garganiche. L’istituzione della Asl gar­ganica era la strada giusta che oggi avrebbe impedito al cen­tro-sinistra di mettere in atto quello che si sta rivelando un vero e proprio scippo ai danni di tutte le popolazioni del ter­ritorio con la prospettiva che tutti i piccoli ospedali presto potrebbero essere chiusi, a dispetto di quanto Vendola prometteva tre anni fa in cam­pagna elettorale. E’ un rischio di cui si è reso conto il presidente della Commissione sanità Dino Ma­rino che nel 2006 non ebbe il coraggio politico di sostenere la mia proposta alla base della rivendicazione avanzata dai partiti di Torremaggiore che contestano la politica sanita­ria della giunta regionale di centro-sinistra. La battaglia dei partiti di Torremaggiore è la stessa che per anni ho condotto in Consiglio regionale e che mi impegno a proseguire anche in Parlamento. Il Gargano ri­chiede una Asl che si occupi a tempo pieno delle necessità sanitarie dei suoi cittadini; i piccoli ospedali che operano in questo territorio non pos­sono essere cancellati con un tratto di penna, sono insosti­tuibili. Ospedali come quello di S. Severo, Torremaggiore e San Marco in Lamis già viveva­no una condizione di difficoltà quando il territorio della pro­vincia di Foggia era suddiviso in tre Asl, figuriamoci oggi che di Asl ce ne è solo una". "Vorrei ricordare – conclu­de il neodeputato dell’Udc – che l’ospedale di Torremag­giore si rivolge ad una utenza che guarda verso il Molise e i suoi servizi consentono di arginare una mobilità passiva che in assenza di offerte sani­tarie peserebbe enormemente sulle casse della regione, così come l’ospedale di S. Marco in Lamis svolge una funzione decongestionante per presta­zioni e servizi a cui diversa­mente i cittadini del territo­rio potrebbero accedere solo dopo lunghe liste di attesa".