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Circa 10mila rom in Puglia ‘Lavori in corso’ per il ddl

Continuano le audizioni in sesta commissione regionale
Proseguono le audizioni in sesta commissione in merito al disegno di legge “Norme per l’accoglienza e l’integrazione delle cittadine e dei cittadini stranieri immigrati in Puglia”. La prima fase d’ascolto ha ospitato gli interventi ed il contributo dei rappresentanti del mondo associazionistico e del volontariato. Gli operatori hanno messo in luce le condizioni di degrado in cui vivono gli immigrati, molto spesso “ingiustamente criminalizzati e considerati semplicemente manodopera da sfruttare”. In particolare è stata posta l’attenzione sulla mancanza di un preciso riferimento alle comunità Rom, all’interno dell’impianto normativo. “Queste comunità necessitano di una attenzione particolare per la loro specificità di nomadi. Per questo motivo – ha spiegato un operatore – chiediamo un’azione di tipo culturale per l’accettazione dei Rom nella società”. I numeri dimostrano la massiccia presenza della comunità nomade in Italia ed in Puglia in particolare: 140mila presenze sul territorio nazionale, dalle 6 alle 10mila su quello regionale. Il dato maggiormente significativo, come ha spiegato la dirigente dell’assessorato alle Politiche sociali, Annamaria Candela, è che il 60 per cento dei Rom sono cittadini nati sul territorio italiano, da non considerarsi comunque stranieri extracomunitari e solo il 15 per cento di nazionalità rumena. Il presidente della commissione, Carlo De Santis, ha sottolineato la rilevanza sociale di questo disegno di legge che intende riconoscere i diritti delle persone immigrate per costruire una rete di protezione e di inclusione, fatta di servizi, opportunità e strumenti di partecipazione. “I contributi che ci sono stati forniti – ha spiegato De Santis – sono numericamente esigui rispetto a quelli preventivati ma qualitativamente importanti perché ci hanno aiutato a conoscere in maniera approfondita il fenomeno immigratorio in Puglia, con particolare riguardo alle problematiche dei Rom”. UE- La conferenza delle Regioni, riunitasi ieri a Roma, ha commentato positivamente “l’attento lavoro di regolazione dell’immigrazione e lo sforzo di rendere trasparente e responsabile il processo decisionale delle istituzioni comunitarie e in particolare del Parlamento Europeo”. I presidenti si sono detti preoccupati per l’assimilazione dell’attività di Regioni e Province a quella di lobbisti: “Noi rappresentiamo gli interessi generali di tutti i cittadini di un determinato territorio che, con il voto, hanno eletto i loro rappresentanti pubblici, affidando loro la difesa dei propri interessi”.