Menu Chiudi

Continuano per Padre Pio le visite senza sosta

Non c’è una giornata libera; «Non c’è un buco vuoto, nemmeno a pagarlo oro»: dalle parti del centro di accoglienza dei pel­legrini sono soddisfatti per come sono andate le cose, soprattutto perché non c’è stata confusione.
A un mese dalla osten­sione delle spoglie di San Pio da Pie­trelcina, ben si può dire che abbia fun­zionato a dovere la macchina organiz­zativa, e ha funzionato soprattutto il sistema delle prenotazioni, un po’ come accade in Vaticano per le grandi oc­casioni. E pare proprio che ai grandi numeri debba ancor più abituarsi la «cittadella della fede»: proprio ieri, in­fatti, una riunione fra commercianti e operatori del settore alberghiero è stata indetta per prepararsi a un altro grande evento, certo più prosaico, ma non meno affollato: il raduno dei bersaglieri che si svolgerà nel maggio del prossimo anno; previsione di presenze, oltre 35 mila. Ma la folla di questi giorni è folla mondiale, quella che dal 24 aprile scorso – giorno della ostensione delle spoglie del Santo Cappuccino – ha riempito di pre­ghiera quest’angolo di Gargano, che pur tra mille polemiche è stato al centro di una attesa senza confini. Anche in questi giorni il telefono per le prenotazioni continua a squillare, e a conti fatti davanti ai resti di Padre Pio si sono avvicendate circa 300mila pelle­grini, ai quali vanno aggiunti gli oltre 180mi1a che non erano forniti del bi­glietto della prenotazione rilasciato dai Cappuccini. Entrano a gruppi di 150 persone (i prenotati) e possono sostare al massimo quindici minuti davanti al San­to; per il resto – i non prenotati- soltanto un «passaggio» che non deve superare i cinque minuti. La macchina organiz­zativa funziona bene a tal punto che in questi giorni si è appreso che è impossibile prenotare almeno fino al mese di agosto, mentre per fine settembre si prevede che, globalmente, le presenze avranno toccato la soglia del milione e oltre. «Son venuti da ogni parte del mondo», spiega Antonio Lo Vecchio che segue da vicino il movimento dei pel­legrini, mentre indica un gruppo di cinesi armati di macchinette digitali.Un muro di bocche cucite, invece, viene quasi opposto quando si cerca di quan­tificare il numero delle presenze negli alberghi cittadini. Unica fonte abbor­dabile, quella del presidente della locale Confcommercio, Mario Campanile, che spiega: «Per quanto riguarda i fine set­timana dei mesi di maggio e giugno, gli alberghi sono quasi tutti pieni; per gli altri giorni infrasettimanali c’è ancora qualche posto libero. L’aumento, con­siderevole, c’è stato ed è sotto gli occhi di tutti, se si considera che alla Cripta si sono recati, tra prenotati e non, qualcosa come 15, 16 mila pellegrini al giorno», Campanile, poi, lamenta il fatto che gli intoppi si sono verificati quando nella fila dei prenotati è stato necessario fare un «salto che ha portato ad attese sner­vanti perché qualche gruppo ha pre­notato ma poi non si è presentato. Per il resto tutto ha funzionato per il meglio». Ed è stata una gran festa per i cento alberghi di San Giovanni Rotondo, ai quali si aggiungono i 90 Bed & Breakfast e i 160 ristoranti.