Seduta d’insediamento con una novità. Pepe designa l’assessora Consiglio.
Partito con qualche fibrillazione il nuovo governo provinciale di centrodestra guidato da Antonio Pepe, ma anche con una sorpresa. L’unica donna in giunta, l’assessore all’istruzione e cultura Billa Consiglio da ieri è anche vicepresidente dell’amministrazione provinciale. La prima volta che a Palazzo Dogana una donna ricopre questo importante ruolo politico che il presidente ha deciso di affidare ad uno dei suoi tre uomini in giunta, non a FI come da previsione della vigilia. Tutto si è svolto come previsto, in una sala affollatissima per il battesimo del primo governo di centrodestra che ha mandato la sinistra all’opposizione dopo 60 anni di governo. Bloccato a letto con un febbrone da cavallo il diretto avversario di Antonio Pepe al ballottaggio, Paolo Campo, capogruppo del Pd. La stretta di mano è rinviata alla prossima seduta. Flair play tra maggioranza e minoranza, che ha votato scheda bianca, per l’elezione di Enrico Santaniello, nuovo presidente del consiglio. Alla terza votazione ha ottenuto 23 voti favorevoli, cinque in più di quelli previsti. Messi in conto, ma non per questo da sottovalutare, gli scontenti rimasti fuori dal nuovo esecutivo che hanno fatto sentire la propria voce o si sono fatti notare per l’assenza. Come il lucerino Dotoli (Pdl) sembrava dover essere lui il secondo assessore di Alleanza nazionale in giunta. Poi l’ha spuntata il sindaco di Candela, Nino Santarella. Mimmo Farina (Pdi) eletto a Cerignola, Rocco Ruo, della lista «Capitanata prima di tutto» che hanno lamentato l’assenza di rappresentanti nel governo di Cerignola e del Gargano (sebbene poi in consiglio i garganici eletti siano ben 12). Qualche punta polemica anche da parte di Paolo Agostinacchio (Destra). Anche nel centrosinistra non sono stati ancora del tutto assorbiti i mal di pancia della campagna elettorale. Non è stato raggiunto un accordo per affidare a Campo il ruolo di portavoce dell’intero centrosinistra: «Nessuna cambiale in bianco al Pd – ha dichiarato Bernardo Lodispoto – la sconfitta elettorale è soprattutto figlia del partito democratico che no n ha voluto candidare il presidente uscente Carmine Stallone e che ha messo fuori dalla coalizione l’Udeur-Rosa Bianca». E ad un consiglio provinciale che è apparso marcatamente espressione più delle singole municipalità che della Capitanata, il presidente Pepe nel suo discorso di insediamento ha contrapposto un’idea unitaria del territorio. Un consiglio «motore propulsivo, il luogo deputato a tracciare linee guide dello sviluppo complessivo della provincia. Andando anche oltre gli schemi ideologici, i convincimenti personali, i localismi». Infrastrutture, rilancio del settore culturale, grande attenzione alle politiche ambientali ed energetiche i capisaldi del programma. L’assise infine ha votato all’unanimità con la sola astensione di Agostinacchio ha anche votato il bilancio di previsione 2008 e quello pluriennale che la giunta di centrosinistra uscente aveva già predisposto.