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I pescatori pugliesi chiedono aiuto

Prosegue la serrata delle marinerie – iniziata da una decina di giorni – che invocano misure di sostegno al settore, colpito dall’impennata del prezzo del gasolio registratasi negli ultimi mesi. In campo la Giunta regionale.
 Prosegue la serrata da parte dei pescatori pugliesi che da una decina di giorni protestano contro il caro gasolio. In tutti i porti della regione i pescherecci, coperti con striscioni e cartelloni con slogan di protesta, sono fermi alle banchine. Oggi non si sono registrati presidi o manifestazioni a differenza dei giorni scorsi quando ci sono stati momenti di tensione che, in alcuni casi, hanno impedito lo svolgimento della regolare attività portuale. Da nord a sud le Capitanerie di porto di Manfredonia, Barletta, Bari, Monopoli e Brindisi registrano una situazione tranquilla.
L’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, Enzo Russo, «dopo aver incontrato le associazioni di categoria ed aver condiviso la preoccupazione per il periodo di particolare difficoltà che la pesca italiana sta attraversando a causa dell’incessante aumento del costo dei carburanti con conseguenti forti perdite di redditività, ridimensionamento ulteriore della flotta e dei posti di lavoro, ha avviato una piattaforma di discussione per intervenire in maniera concreta».
L’esponente della giunta Vendola ha deciso di aprire un tavolo permanente per affrontare la crisi. Il tavolo, oltre a lavorare sulla parte legislativa, potrà elaborare le soluzioni possibili, tra le quali un periodo di ferma programmato nei tre anni ed un pacchetto di misure organico che possa, dopo aver utilizzato i fondi Fep, far fronte al fermo. Inoltre è stata ribadita, nel corso della riunione, «la necessità di una fiscalità di vantaggio con Iva agevolata e il contenimento del prezzo del gasolio».
Queste le proposte concrete che saranno portare all’incontro programmato per il prossimo 12 giugno a Roma con il ministro dell’Agricoltura Zaia.