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Associazione Pro Padre Pio, nuova denuncia sui sigilli

L’Associazione Pro Padre Pio l’Uomo della Sofferenza, che ha sede a Torino, mette sotto accusa la regolarità dei sigilli sul sepolcro di San Giovanni Rotondo. In una denuncia, depositata alla Procura di Torino, l’associazione ricorda, riferendosi alla ‘Positio Ufficiale’ (il documento del Vaticano con il quale si certificava lo stato in cui venne sepolto Padre Pio),
che ‘sulla lastra di vetro che ricopriva la bara contenente le spoglie mortali di Padre Pio vi erano stati apposti 6 sigilli in ceralacca, al fine di prevenire atti sacrileghi’. ‘Dalla documentazione della riesumazione del 2 marzo 2008 – è precisato in una nota – è emerso palesemente che tali sigilli non esistevano più’. L’Associazione chiede inoltre alla Procura di accertare se la teca sistemata nella cripta di Santa Maria delle Grazie di San Giovanni Rotondo contenga le spoglie mortali di padre Pio, ‘in quanto dalla teca non si evince dove sono stati riposti i resti mortali’. ‘Il Prefetto della Congregazione dei Santi – è concluso – aveva autorizzato la riesumazione limitatamente ad una verifica dello stato delle spoglie mortali e le stesse spoglie mortali dovevano essere ricomposte in tempo reale in un’ urna, possibilmente nella stessa bara in cui era stato sepolto come risulta dal documento del Vaticano’