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Erano da addebitare all’ex Fusilli e non a Gatta le irregolarità del Parco del Gargano!!

E’ recentissima (risale a ieri) la notizia del sequestro preventivo di alcuni beni del "faccendiere" Mario Scaramella, di Matteo Rinaldi, ex direttore del Parco del Gargano, di Matteo Fusilli, ex presidente del Parco, e di un professionista che avrebbe comunque svolto un ruolo marginale nella vicenda.
Ma quale vicenda?
Presto detto. Scaramella (già noto per la presunta implicazione nel più conosciuto caso Mitrokin) avrebbe dovuto ricevere 374mila euro (vale a dire oltre 740 milioni di vecchie lire) per l’abbattimento degli immobili abusivi ubicati nel Parco, e ben l’80% come "anticipo". La Procura (a detta dei pm Penza e Gatti) ha stimato l’importo giusto da corrispondere a Scaramella in non più di 30.000 Euro, anche perché i rifiuti prodotti con l’abbattimento dei manufatti non furono smaltiti, ma interrati nello stesso Parco.
I pm solo qualche mese fa avevano chiesto al gip del Tribunale di Foggia, Carlo Protano, gli arresti domiciliari per il faccendiere Scaramella, l’interdizione per Rinaldi ed il sequestro di alcuni beni per i quattro indagati, compreso l’ex presidente Matteo Fusilli.
Dopo varie tappe, le tesi del pm sono state accolte dal Tribunale del riesame ed è stato disposto il sequestro del conto corrente di Scaramella e di alcuni beni dello stesso, oltre che di Fusilli e Rinaldi.
Sarà questo uno dei motivi per i quali l’attuale presidente (rimosso dalla sinistra), avv. Giandiego Gatta, è stato reintegrato nella sua carica?
Sono di "altri" esponenti politici le irregolarità commesse?
E’ questa la "situazione critica" cui si riferiva l’ex ministro Pecoraro Scanio?
Come al solito non hanno capito niente!!
E nemmeno che fu proprio l’ex presidente Gatta a sventare un’altra truffa già bella e preparata di addirittura 500.000 Euro, confezionata sempre dagli stessi.
Enzo Ciampi