Dopo troppi anni aspettiamo una concreta e stabile soluzione, pur considerandola serie di tentativi prodotti, purtroppo mai andati a buon fine. C’è ancora qualche appassionato che spera nel pieno esercizio della struttura aeroportuale, forse è solo ingenua passione perché l’evidenza testimonia che quelli che contano e buona parte della classe politica della mostra provincia non ha mai mostrato grande interesse e determinazione per risolvere la questione.
Forse il Gino Lisa non soddisfa standards di mercato, quali i costi per una adeguata ristrutturazione, la scarsa utenza, le eventuali passività accumulate nel tempo. O forse il suo utilizzo a regime farebbe decollare in esponenza un Gargano da San Giovanni Rotondo a tutta la costa, che nei programmi di molti "non sa da fare". Forse è la nostra atavica incapacità di fare sistema e sinergia. E’ il caso di dire che questo nostro territorio ubicato in altre regioni sarebbe stato un paradiso in tutti i sensi anche di vero e strutturale sviluppo economico. Da noi è sempre tutto complicato. Viviamo ritardi storici in tutti i settori. Quasi mai riusciamo a cogliere momenti e trend favorevoli. Questo a mio giudizio, perché siamo esageratamente politico-dipendenti. Si a sa che e la politica decidono, quando lo fanno, in tempi lunghi ed attuano in tempi infiniti. Allora la domanda nasce spontanea: chi è in grado di dare una risposta seria e convincente ad una ingiustificata ed interminabile attesa per la definizione di una infrastruttura, peraltro vitale per l’economica della nostra provincia? In attesa di conoscere il seguito della telenovela cosa è opportuno fare a tutela dei numerosi operatori del turismo e del commercio che vivono difficoltà e vedono con reale preoccupazione il futuro? In attesa, inoltre, che sul Gargano, per impegno dell’amministrazione comunale di Vieste, possa nascere una aviosuperficie idonea ai charter e che comunque, dovrà sopportare i tempi burocratici di progettazione approvazione e attuazione, qual è la riflessione immediata? Ritengo l’unica e sola sia tentare l’apertura ai charter dell’aeroporto di Amendola. Per quanto è dato conoscere il livello strategico/militare non dovrebbe essere così rilevante da non consentire aduna struttura attrezzata su centinaia di ettari la funzionalità per voli charter in limitati periodi dell’anno ed in limitati giorni del mese. Si tratta di avere un comune buon senso ed una comune posizione intesa a capire tutte le regioni. A questo proposito già la Camera di commercio di Foggia ha assunto tempo fa una posizione politica chiara e favorevole all’apertura dello scalo Amendola con l’impegno di coinvolgere istituzioni nazionali e locali, organizzazioni di categoria nazionali e locali per un confronto al fine di verificare la compatibilità tra interessi strategici ed in sistema turistico del territorio. anche alcuni comuni hanno deliberato in tal senso, tra gli altri il comune di Vieste con atto di giunta del maggio 2006. Quanto evidenziato è un preciso invito al presidente della provincia, ai consiglieri provinciali del Gargano, ai responsabili delle categorie affinchè si possa promuovere una comune iniziativa per un incontro con il ministro della Difesa, La Russa, collega di partito e amico dell’onorevole presidente Antonio Pepe e spero persona disponibile a comprendere le nostre necessità e trovare una idonea soluzione. Mi rendo conto che non è una soluzione facilissima, ma a questo punto bisogna crederci fortemente. Non è più tempo di incursioni ed enunciazioni demagogiche, occorrono i fatti.
Paolo Rosiello
* operatore turistico e componente giunta camerale
l’Attacco