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“Il Parco Letterario del Gargano non può morire così”

Possiamo ancora salvarlo. E’ l’appello di Teresa Rauzino, presidente dell’associazione culturale Martella, lanciato dalle colonne del quotidiano l’Attacco.

 

Nati da un’idea di Stanislao Nievo, che ne ha fatto il punto di forza della Fondazione "Ip­polito Nievo", I Parchi Letterari, sono un "si­stema" di sviluppo ter­ritoriale, un vero e pro­prio "prodotto" turisti­co culturale. Le comu­nità locali, rafforzate nell’identità e nell’or­goglio, hanno l’oppor­tunità di promuovere nuove attività econo­miche legate al turi­smo, all’ambiente ed ai beni culturali. La me­moria dei luoghi, susci­tata dalla lettura di ope­re letterarie di un auto­re o di autori riferibili a un ambito tematico culturale più ampio, di­venta occasione di svi­luppo futuro. Eventi speciali, teatro, visite, accoglienza, eno-ga­stronomia, artigianato, idee creative, diventa­no elementi di econo­mia applicati alla cultu­ra, pilastri su cui co­struire "vere" imprese in­novative. I giovani, in particolare, sono solleci­tati, con corsi di forma­zione specifici, a svilup­pare il loro "spirito im­prenditoriale", a diven­tare così i "protagonisti" di uno sviluppo del terri­torio che parte da una ri­sorsa immateriale im­portante: la "Cultura". Abbiaino cercato di co­noscere i motivi che han­no portato all’azzera­mento del Parco lettera­rio "San Michele Arcan­gelo-Gargano segreto", una notizia che abbiamo anticipato ai lettori de "l’Attacco" del 21 giugno 2008. La presidente de "I Par­chi Letterari", dr.ssa Ma­riarosa Santiloni, ci ha espres­so tutto il suo sconcerto per la vicenda. La fondazione Nievo ha fatto tutto quello che le competeva e che era stabilito dalla Convenzione. Nella fase preliminare di avvio del pro­getto, la Santiloni ha parteci­pato a vari incontri con i part­ner del progetto per la defini­zione e fattibilità del Parco, a convegni in cui ha illustrato la mission dei Parchi letterari (a Palazzo Dogana Foggia), cui è seguita la sottoscrizione uffi­ciale del progetto nell’ambito di Aurea 2006 e lancio naziona­le del Parco al Circolo della Stampa di Milano. La Convenzione, che istitui­sce un Parco Letterario, preve­de (fra le altre opportunità) ol­tre all’inserimento nel sito na­zionale, un’azione di consu­lenza da parte della Fondazione Nievo, che si esprime in par­ticolar modo nell’elaborazione di progetti di Formazione/ Intervento. Cosa che si stava concretizzando, essendo stato inviato da parte della Fondazione Nievo, una proposta di intervento forma­tivo all’Assessorato alla Cultu­ra dell’ente, che stava reperen­do i locali per avviare in tre se­di diverse i corsi di "guida del parco letterario" rivolta ai gio­vani del territorio garganico. Tempi e grado di successo sarebbero stati direttamente proporzionali alle capacità delle persone coinvolte , alla loro predisposizione ad eserci­tare professionalità innovati­ve, alla loro passione per ciò che avrebbero fatto, e – fattore di primaria im­portanza – al voler af­frontare l’iniziativa co­me un vero e proprio la­voro, non come un’atti­vità di volontariato. Non si era in ritardo, se si pensa che il termi­ne di tali azioni era a lun­go termine: la durata va­riava da 1 a 3 anni. La convenzione, per que­stioni di difficoltà di bi­lancio, era stata firmata solo pér un anno ma, di fatto, doveva essere rin­novata, di anno in anno, per l’intero triennio. So­lo dopo tre anni, infatti, il gestore operativo (e di conseguenza tutto il Parco Letterario) avreb­be dovuto a regime "es­sere sul mercato" (cioè raggiungere almeno la parità costi/ricavi). La Segreteria Generale del­l’Ente non ha pratica­mente pagato la sua quota associativa (circa 6-7mila euro), arroc­candosi dietro la richie­sta reiterata di un rendi­conto di attività che la Fondazione Nievo, a norma di statuto, non è tenuta a produrre: il suo ruolo è supervisionare e "accompagnare" la qualità degli interventi, anche formativi, attuati dai "partner gestori" (la Comunità Montana e la Fondazione Soccio). La morte del Parco Lettera­rio, anche se l’altro sot­toscrittore (la Fonda­zione Soccio) ha onora­to il pagamento della sua quota associativa, è intervenuta in seguito a questa brusca interrune dei rapporti fiduciari tra la comunità montana e la fon­dazione Nievo. A questo pun­to, comprendiamo bene per­chè, venendo a mancare chi stava materialmente portan­dolo avanti, il progetto del Par­co letterario del Gargano sia stato praticamente "abbando­nato". Le politiche culturali della Comunità Montana so­no, infatti, "morte" nell’istante stesso in cui non se n’è più oc­cupato il titolare dell’assesso­rato alla cultura, prof. Mara­tea, il quale stava cercando di candidare il progetto a finan­ziamenti pubblici e privati. Vorremmo lanciare un appello a chi può sbloccare la"questio", riaprendo i canali del dialogo e rimettere in campo la ragione­volezza che deve accompagna­re anche gli atti burocratici. Lanciamo un appello ad altre Istituzioni, associazioni (Agorà), e case editrici (il Roso­ne) che hanno indetto conve­gni propedeutici al varo del Parco. Non è possibile assiste­re inerti alla vicenda, dopo aver fatto tanto perché il Parco Let­terario del Gargano nascesse e si avviasse. Se non sarà possibi­le ovviare al gap dell’Ente che è venuto meno, perché non so­stituirsi ad esso? Salviamo l’u­nico Parco Letterario della Ca­pitanata! Se non altro per ri­spetto a chi ci ha messo l’anima per istituirlo!

Teresa Rauzino

l’Attacco