Acquascooter vicino alla riva e imbarcazioni a ridosso delle coste: sono soprattutto questi i nemici della Capitaneria di porto, impegnata a sorvegliare la costa e assicurare una permanenza tranquilla ai bagnanti pugliesi. Abituati come sono a navigare, i militari preferiscono evitare le acque mosse della polemica e non commentano, ma si limitano ad attuare le ordinanze balneari, compresa quella regionale ancora non in vigore, tuttavia già ampiamente criticata. «Le decisioni non le prendiamo noi, è una legge regionale e la facciamo applicare», spiegano dalla Guardia costiera, chiamata per ora a seguire l’ordinanza dello scorso anno, dato che la nuova entrerà in vigore dalle prossime settimane. Nessun commento, dunque, sulle norme etiche e le paradossali limitazioni come quelle sui pedalò, ma solo la garanzia di impegnarsi «a garantire prevenzione e balneazione regolare». Attualmente, nonostante i timori della vigilia, nessun intervento particolare o fuori dall’ordinario. A vigilare quotidianamente, ci pensano motovedette e gommoni via mare e pattuglie via terra, per controllare il territorio in ogni suo aspetto.