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Ruocco: ‘Gravi incongruenze Piano Salute relative a rete ospedaliera Capitanata’

Il Presidente del Gruppo consiliare AN alla Regione, Roberto Ruocco, ha scritto una lettera all’assessore alla Salute Tedesco, al Presidente della Commissione Sanità Marino, ai Sindaci di Cerignola, Manfredonia, San Severo, San Marco in Lamis, Torremaggiore e Monte S.Angelo: Mi preme segnalare alle S.V., affinchè si ponga opportuno e tempestivo rimedio sin dall’attuale fase innanzi la Terza Commissione Consiliare, un evidente errore od incongruenza riguardo la situazione ospedaliera della Provincia di Foggia. Infatti, il Piano in esame, al paragrafo 1.5.3 Analisi della attuale rete ospedaliera, ha suddiviso l’attuale rete ospedaliera in diverse tipologie di ospedali, individuando e differenziando i presidi esistenti, tra l’altro e per quel che ci interessa, in ospedali con meno o più di 70 p.l., ospedali di base ed ospedali di livello intermedio. Tra i primi sono stati inseriti i presidi di Monte Sant’Angelo e Torremaggiore, tra i secondi quello di San Marco in Lamis, mentre gli Ospedali di Cerignola, di San Severo e di Manfredonia sono stati impropriamente classificati come ospedali di base. In realtà, al di là dei criteri adottati, comunque erroneamente applicati, che hanno portato alla predetta classificazione, gli Ospedali di Cerignola, di San Severo e di Manfredonia (questi ultimi due anche alla luce delle loro funzione di Presidi Unici di cui al vigente piano ospedaliero) svolgono, in effetti ed indubitabilmente, una funzione di presidi di livello intermedio sia per la loro posizione e sia per il loro bacino di utenza.. Ma anche per i servizi e le prestazioni i predetti non possono essere classificati come ospedali di base, bensì come presidi intermedi. A tal proposito, giova ricordare e così come già accennato, nel vigente piano ospedaliero i Presidi di San Severo, Torremaggiore e San Marco in Lamis, da una parte, ed i Presidi di Manfredonia e Monte Sant’Angelo, dall’altra, furono individuati rispettivamente come Presidio Unico di San Severo-Torremaggiore-San Marco in Lamis e come Presidio Unico di Manfredonia-Monte Sant’Angelo. In tale ottica unitaria ed al fine della verifica dei servizi disponibili, vanno presi in considerazione. Orbene, anche alla luce dei criteri impropriamente adottati dalla Giunta Regionale, sia nel Pre-sidio di Cerignola che nel Presidio Unico San Severo-Torremaggiore-San Marco in Lamis in-sistono, oltre a tutte le discipline di base, anche l’UTIC, la Rianimazione ed almeno quattro discipline intermedie o a più largo bacino di utenza. Ciò comporta che detti presidi andavano e vanno individuati certamente come ospedali intermedi. Anche il Presidio Unico di Manfredonia-Monte Sant’Angelo va inquadrato come ospedale intermedio sia, per quanto detto in ordine alla posizione che al bacino di utenza, e sia perchè nello stesso insistono già, oltre alle discipline di base, l’UTIC ed altre discipline intermedie o a più largo bacino di utenza. Tanto segnalo, con spirito costruttivo e senza alcuna volontà polemica, per evitare che, su di una rappresentazione errata dello stato di fatto, abbia a cristallizzarsi, in un provvedimento avente forza di legge regionale, e, conseguentemente, si realizzi un ingiusto declassamento dei predetti presidi per la realizzazione dei quali la Regione Puglia ha profuso nel passato notevoli risorse finanziarie e rilevante impegno. Vorrete convenire che, con l’inquadramento dei predetti presidi tra quelli di base o tipologie inferiori, al di là dei buoni propositi, quello del declassamento di fatto è un rischio reale. Infatti, con la situazione finanziaria evidenziata nello stesso Piano, i presidi rischiano di non poter nel futuro vedere realizzati i progetti di ulteriori servizi già programmati e ciò a discapito dei cittadini-utenti e della domanda di sanità presente nel territorio. Segnalo, infine, l’incongruenza che, se il piano non fosse modificato, così come espressamente Vi chiedo, preannunciandoVi, in mancanza, la presentazione di un emendamento in tal senso, la Provincia di Foggia, che è la provincia territorialmente più grande dell’intera Puglia ed una delle più grandi in assoluto d’Italia, sarebbe l’unica tra le grandi province pugliesi a non avere presidi intermedi. Il chè, ovviamente, non regge’ – conclude la sua lettera l’esponente alleantino.