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Vieste, Zaffarano FI: ” Prima o poi il PD di Ragni farà i conti con la realtà “

E’ da qualche tempo che a leggere i comunicati stampa di Aldo Ragni salta subito agli occhi del lettore come gli scritti del neo capogruppo del PD (nominato dopo una “notte dei lunghi coltelli” ai danni dell’ex Antonio Giuffreda, ma di questo dirò nel seguito) siano più il frutto di un “sognare ad occhi aperti”, che di un “fare i conti con la realtà”. Si, perché, ai fatti nudi e crudi, Ragni si ostina proprio a non dar conto, anche perchè appena torna alla realtà (soprattutto quella del suo schieramento) rischia l’orticaria ed il ricorso a cure lenitive che non è detto garantiscano la guarigione. Fuor di metafora, solo con i paraocchi si può sostenere quello che sostiene Ragni a proposito degli ultimi eventi amministrativi ed in special modo del caso Clemente. Come si fa ad alludere a delle divisioni intestine quando, nella seduta del Consiglio di lunedì 14 luglio, alla votazione sull’accapo della dichiarazione di incompatibilità di Clemente, si sono registrati nei ranghi della maggioranza ben 13 voti a favore e solo 1 contrario, quello del Presidente del Consiglio?
Come si fa a guardare la pagliuzza nell’occhio degli altri e trascurare la trave in quello proprio? Se di divisioni dobbiamo parlare, allora la situazione all’interno del Partito Democratico è da manuale della bassa cucina politica.
E’ da settimane che, non appena è spuntato il caso Clemente, per i Democratici si è aperta una fase che definire “sull’orlo di una crisi di nervi” è fare un complimento alle funzioni del sistema nervoso. Appiattitisi su una questione “ad personam”, i cui sussulti legali ed extralegali non hanno esitato ad imprimere sui fogli di carta intestata del partito, i democratici di targa Ragni-Clemente hanno letteralmente perso il lume della loro tanto ventilata “democrazia interna”. Accecati così tanto che, in un batter d’occhio, da “smaliziati professionisti della politica” hanno inscenato tutto il repertorio della vecchia politica, quella che reprime il dissenso interno e si fa strada a colpi di epurazione.
Il caso del Capogruppo Giuffreda (al quale esprimo la mia più sincera ed umana solidarietà) è da manuale. Giuffreda, con una lettera pubblicata sul blog di Ondaradio, aveva invitato opportunamente a tenere distinta l’attività del partito dalle vicende personali legate all’affaire Mauro Clemente; c’era il rischio che le due cose ormai si confondessero con grave danno alla credibilità politica di loro tutti; insieme a Giuffreda una parte del PD aveva sottoscritto un documento del medesimo tenore. Risultato? Disinteresse e noncuranza di Ragni e di tutto il Partito Democratico 2. Nessuna replica ai dissenzienti né sul metodo e né sul merito e, sorpresa!, per tutta risposta tanto di ritorsione ai danni di Giuffreda “premiato” con lo spoglio “violento e clandestino” della carica di capogruppo comunale; in più sito del PD off limits al dibattito interno, con tanto di censura ad un’ argomentata lettera a firma di “uno non proprio qualunque” che si chiama Michele Di Carlo. A Giuffreda poi, nemmeno un grazie, ma solo una comunicazione alla chetichella, fatta pervenire in Comune, annunciante l’avvicendamento-siluramento; sulla quale Ragni, affetto da improvviso blackout comunicativo, si è ben guardato dal confezionare un comunicato stampa per i fedelissimi del blog di Ondaradio, soprattutto quelli di scuola democratica che invano chiedevano lumi.
A loro Aldo Ragni ha riservato altri “sogni ad occhi aperti”, per esempio uno scritto nel quale ha evidenziato, come questa amministrazione non sia all’altezza del compito. Con il solito ricorso ad un ormai scontato e stantìo copione di critiche senza costrutto, per la cui confezione si merita sempre un 10 in pagella ed una accoglienza a suon di fischi da parte dei lettori (leggasi commenti al riguardo). Critiche generiche, ricostruzioni sommarie, frasi fatte che rappresentano il goffo tentativo di distrarre l’attenzione dalle grane interne, le quali, però, cacciate dalla finestra rientrano dalla porta, insieme ad altre colpevoli dimenticanze alle quali il capogruppo del Pd non vuole proprio dar conto per non autosmentirsi e per non tornare alla realtà dei fatti.
Quei fatti che hanno visto quest’Amministrazione (il cui pensiero di perseguitare il Consigliere Clemente non rappresenta nemmeno l’ultimo dei desideri, se non quello di dar corso ad un atto dovuto che semmai avrebbe fatto notizia se non fosse stato doverosamente intrapreso) conseguire importanti traguardi negli ultimi giorni, come ad esempio, una proposta unitaria del comitato dei Sindaci del Gargano presieduto da Ersilia Nobile, sull’organizzazione dell’assistenza sanitaria comprensoriale. Con tanto di dati, coinvolgimento di medici e richieste concrete e costruttive –non le solite denunce a vuoto!- che saranno sottoposte direttamente all’attenzione di quella Regione Puglia, promessaci “migliore” da Vendola, ma che proprio sulla Sanità si è distinta nell’abbandono del nostro territorio.
Per non parlare poi del Piano del Parco su cui lo stesso Ragni si è distinto con piroette “entusiasmanti” fatte di dichiarazioni al quotidiano L’Attacco sulla necessità di votarlo subito per non perdere i finanziamenti e voto in Consiglio (stessa mattinata dell’edizione dell’intervista) a favore del documento dei Sindaci (dunque contrario all’approvazione dello stesso), elaborato dal tandem Ersilia Nobile-Carmine D’Anelli ed avallato dai Sindaci anche di area PD.
E per finire la discussione sul rendiconto di bilancio. A fronte di una relazione che certifica “virtuosa” la gestione del bilancio fin qui condotta dalla giunta Nobile, rispettosa del patto di stabilità, con i primi frutti importanti sul fronte recupero evasione ICI e Tarsu e felicemente immune da ammonimenti di disciplina contabile da parte della Corte dei Conti (fatto più unico che raro!), Ragni rispolvera la filastrocca della Giunta non all’altezza del compito. Ma anche in questo caso bordate di fischi, cartellini gialli da parte dei lettori della sua stessa parte politca e accuse sul voler distogliere l’attenzione dalle magagne domestiche e di non voler spiegare cosa è accaduto a Giuffreda.
Prima o poi, a Ragni suonerà la sveglia e tornerà a fare i conti con l’ennesima delusione elettorale alla quale si è abituato, senza aver imparato qualcosa.
 
Raffaele ZAFFARANO
Coordinatore Forza Italia Vieste