Era contraria all’arrivo a Pugnochiuso del gruppo Marcegaglia Paolo Rosiello, storico imprenditore viestano, assessore al bilancio ed alle attività produttive nella passata amministrazione, membro uscente anche della giunta della Camera di Commercio; e aveva espresso le sue riserve in più occasioni. "Una posizione che poteva apparire folle, ma che nasceva da un timore ben preciso: che si trattasse di un semplice investimento, punto e basta. Quello che è avvenuto successivamente, purtroppo, ha confermato le mie perplessità: nella mia esperienza istituzionale ed:imprenditoriale, non ho mai visto la signora o un suo delegato al nostro fianco in una delle nostre battaglie per uscire dall’isolamento nel quale sembriamo condannati, per rivendicare ad esempio una struttura aeroportuale all’altezza o dei presidi sanitari migliori. Lei è uno degli industriali più conosciuti d’Italia, la presidenza di Confindustria ‘ha rappresentato semplicemente un valore aggiunto: ma il suo impegno paradossalmente non si è tradotto in un valore aggiunto per il territorio. Per fare solo un esempio, non sono arrivati a Pugnochiuso personaggi in grado di garantire un lancio pubblicitario all’altezza della bellezza della baia, come invece avveniva puntualmente in passato, negli anni d’oro", continua. Per lui era e continua ad essere "un’occasione mancata, così come il Pizzomunno gestito dalla Venta Club, un altro colosso del turismo su scala internazionale: due frecce così importanti per il rilancio del comparto, e quindi dell’economia intera, in pochi potevano contarle, ma il nostro arco non è riuscito a scoccarle. Magari è un nostro limite, non averle saputo immettere nel nostro tessuto economico, sociale e politico: ma fu ben diversa la storia del vecchio proprietario del Pizzomunno, il dott. Michele Di Marca, che si spinse al punto di impegnarsi in politica, e che per anni ha rappresentato un punto di riferimento per un’intera comunità, nella quale si era perfettamente integrato", la sua amara conclusione.