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Regione: audizioni sul riordino delle comunità montane

La Regione vuole ridurre a tre le comunità montane. L’associazione dei comuni pugliesi le cancellerebbe tutte. Rappresentanti delle comunità, dell’Uncem e delle organizzazioni sindacali sono d’accordo sull’esigenza di un riordino, da rinviare per non sovrapporlo alle decisioni in atto a livello nazionale. Comunque vanno tutelati i diritti dei lavoratori.  Sono gli orientamenti rappresentati nelle audizioni sul ddl di riorganizzazione degli enti a servizio delle aree svantaggiate, davanti a tre commissioni del Consiglio regionale, in seduta congiunta. La seconda (enti regionali), quarta (sviluppo economico) e settima (affari istituzionali) avvieranno l’esame dell’articolato prima della pausa estiva. L’esigenza, ricordata dall’assessore Gugliemo Minervini, è di adottare la legge entro il 30 settembre, per non incorrere nelle sanzioni previste dalla finanziaria statale 2008, che di fatto, ha detto Minervini, ‘comporterebbero lo scioglimento automatico delle comunità montane’. Un testo normativo va comunque definito, per Roberto Ruocco (AN) e prima della scadenza di fine settembre: la Puglia è tra le poche Regioni a non aver legiferato e ‘non dobbiamo confermare l’impressione che il problema siamo noi, Regione nel Sud’, ha detto. Nel corso delle audizioni i presidenti delle tre commissioni, Michele Venticelli, Dario Stefàno e Gianfranco Chiarelli, hanno sollecitato documenti scritti dai vari interlocutori. D’accordo col ddl ‘così com’è’ si è detta la comunità del Gargano. Per lo slittamento si sono espresse le altre, favorevoli con l’Uncem ad una riduzione a quattro e non a tre degli organismi, col raddoppio di quelle in provincia di Foggia, il cui accorpamento a loro avviso non produrrebbe economie. Garanzie a tutela dei dipendenti nelle fasi di passaggio sono state sollecitate da Cisl e Uil. Fabiano Amati ha ricordato che il direttivo Anci ha condiviso all’unanimità, ‘da destra a sinistra’, la cancellazione di tutte le comunità montane. In subordine, i comuni hanno depositato proposte di modifica parziali.