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Vieste, il sindaco Nobile: “Altro che eccellenze sanitarie sul Gargano non abbiamo niente”

Piano sanitario la discussione, ieri in Provincia. L’intervento della sindachessa ha zittito la platea. Brava. Le dico­no. “L’urgenza dei garganici non può più aspettare. O ci ascoltate o faremo la guerra per avere l’ospedale”.

O ci ascoltano o è guerra. E’ questa la parola d’ordine dei sindaci del Gargano nord che non si arrendo­no di fronte all’esclusione dal nuo­vo piano della salute. E non hanno -almeno per il momento -nessu­na intenzione di ridimensionare il tiro. Primi cittadini e rappresen­tanti di un territorio che non si sen­te rappresentato da nessuno, privo com’è dei servizi essenziali. Servi­to da strade obsolete e ospedali inesistenti. Speravano che, alme­no stavolta, sarebbe toccato a loro posare la prima pietra di un ospe­dale. Ma sono rimasti delusi. Dalle duecento pagine del piano della Salute che cambieranno l’identità sanitaria della Regione. Per il mo­mento dovranno accontentarsi dell’eliabulanza che al Riuniti non porterà più solo le emergenze delle Isole Tre­miti. E che manco a dirlo, non basta. E per la quale la città della Nobile avrebbe sborsato fior di soldoni. I argani recla­mano da anni la creazione di un ospedale che serva a la zona. Vi­co, Vieste, Pe­schici, Isole Ire­ntiti, Ischitella, Cagnano Vara­no. Carpino, Ro­di Garganico. Una media di 47.000 abitanti che d’estate arri­va a sfiorare il milione. Nono­stante i numeri, l’ospedale più vicino resta quello di San Severo. Tempo di percorrenza media: 90 minuti. Un vero record, tanto da essere una distanza unica in Italia. E gli animi ieri, durante l’audizio­ne con la commissione regionale alla sanità, si sono surriscaldati. Ersilia Nobile, sindaco di Vieste e presidente del comitato sindaci Gargano Nord, si è fatta valere – nel metodo e nel contenuto-portavo­ce, delle ragioni della gente del Gargano che ha difeso con le un­ghie e con i denti. E non le ha man­date certo adire. Ha iniziato in sor­dina per poi dare spazio alla rabbia (sedimentata da anni di nulla di fatto) di cittadina e medico. Che fa i conti da sempre con le distanze e i disservizi. La sindachessa si è arrabbiata di brutto. "A sentire questi discorsi mi sento ancora più cenerentola. Stiamo qui a parlare di ospedali vicini gli uni agli altri e non discutiamo cos’è la realtà sanitaria sul Gargano nord. Un territorio a vocazione turistica dove il disagio è estremo." Il 24 novembre del 1994 una deli­bera di giunta regionale stabiliva la realizzazione di una struttura ospedaliera sulla base dei dati ac­quisiti sui ricoveri, sui servizi ero­gati e sulla mobilità passiva dei re­sidenti. Dopo 14 anni il nulla asso­luto, solo promesse mai mantenu­te. "Una popolazione (tra tutti i co­muni) -spiega il primo cittadino di Vieste – pari a 50.000 abitanti e che d’estate sfiora il milione di presen­ze.I nostri cittadini non pagano un solo ticket. Pagano il primo ticket al distributore della benzina, il se­condo ticket, il giorno di lavoro che devono perdere per fare anche so­lo un semplice esame. Senza con­siderare chi li accompagna. Senza considerare cosa significa essere un malato oncologico sul Garga­no. Dove bisogna affrontare di­stanze improponibili per un ciclo di chemioterapia. E fare un figlio. Dove lo mettiamo cosa significa fa­re un figlio sul Gargano? Quanto costa la nascita e l’assistenza di un figlio sul Gargano? Io che sono gi­necologo so benissimo di cosa sto parlando". Da queste parti una donna che sta per partorire, so­prattutto d’inverno, quando le strade sono rese ancora più imper­vie dalla neve, deve fare fagotto una settimana prima e ricoverarsi a San Severo, che è l’Ospedale più "vicino". Con buona pace di chi è costretto a fare la spola ogni gior­no. Amici e parenti. Il sindaco Nobile è un fiume in piena. "La mobilità anche per prestazioni diagnostiche è altissima. La salute per i cittadini garganici non è un di­ritto se questi devono pagarsi il viaggio, la benzina, perdere un giorno di lavoro. Guastiamo ‘a par­lare’ di eccellenze. Di ospedali del­la provincia che vogliono le eccel­lenze e noi non abbiamo niente. Noi che siamo una delle maggiori attrazioni turistiche della Puglia." L’intervento della sindachessa ha zittito la platea. Brava. Le dico­no. L’urgenza dei garganici non può più aspettare.

Claudio Botta
L’Attacco