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“La visita di Silvio Berlusconi sul Gargano il vagito di una nuova promessa”

Una giovane imprenditrice di Peschici scrive al Presidente Berlusconi esprimendo gratitudine della visita ad un territorio che merita una seconda chance.

 

24 luglio 2007, una data che la Capitanata non dimenticherà tanto facilmente. Quel giorno la Montagna del Sole, il Gargano, brucia. Poche ore e il vento alimenta le fiamme, un disastro, assieme ai pini e alle auto, bruciano i sacrifici di anni e anni di lavoro. Beni e strutture di chi ha deciso di investire nella propria terra, di aprire un’attività e di dedicarsi al turismo. Quel giorno nella baia di San Nicola bruciano anche i sogni di Cira Valentina Montagano, una giovane imprenditrice locale. Cira dopo anni di gestione dei vari hotel di Peschici, grazie ad anni di sacrifici dei suoi genitori era riuscita a realizzare il suo sogno, diventando titolare dell’Hotel Baia dei Trabucchi. “Prima del 24 Luglio 2007, a ventisette anni – spiega Cira Montagano – pensavo di aver finalmente realizzato il sogno della mia vita e aver intrapreso la carriera alberghiera e turistica che avevo sempre immaginato. Un sogno che un anno fa, il 24 luglio 2007, va in fumo insieme alle auto, agli alberi e a i beni di migliaia di persone sfollate e non. Non si potrà mai esprimere la rabbia e il senso di impotenza  provato in quel momento da chiunque assisteva alla distruzione della propria struttura e di quell’angolo di paradiso che era la Baia di San Nicola. Non si poteva fare nulla”. Oggi a distanza di un anno la rabbia di Cira è ancora viva tanto che ha inviato una lettera al presidente del consiglio Silvio Berlusconi per ringraziarlo della sua visita nella terra garganica. “In fondo siamo stati fortunati, ma ad un anno da quel 24 luglio, oggi che cosa è rimasto? E’ rimasto tutto ciò che di quell’incendio ancora si vede: i pini bruciati, neri e pietosi sono ancora tutti li, prima in piedi per quasi un anno, adesso a terra. La loro è una testimonianza triste, anche di degrado del territorio. Un territorio a cui, passate le fiamme, il fumo e i funerali delle vittime, nessun nome illustre ha dato importanza. Nessuno, almeno fino a quando – spiega Cira Montagano – non ha annunciato la Sua visita. Sono rammaricata nel ricordare quanto era stato noi promesso nei giorni successivi all’incendio. E quando dico “noi” mi riferisco non solo ai giovani, che hanno perso l’entusiasmo, ma anche agli operatori turistici che hanno perso le loro strutture e a tutti i lavoratori stagionali che hanno perso la loro occupazione.  Solo nel mio caso, l’intera sala ristorante del mio albergo e la hall dell’hotel completamente distrutte, la struttura di cemento armato snervata dal calore delle fiamme è stata demolita interamente: una spesa da affrontare di oltre tre milioni di euro. E a quanto potrebbe ammontare il danno totale se provassimo a contare lungo gli ottocento ettari di bosco bruciato, le case private danneggiate, le strutture turistiche non solo di San Nicola, anche del Gusmay, di Calalunga, di Zaiana, di Manaccora, di Vieste? Un danno così ingente e nessun politico locale, provinciale, regionale e nazionale che se ne curi. Nei giorni successivi alla catastrofe – spiega l’albergatrice garganica – ci sono stati promessi fondi, aiuti, finanziamenti per chiunque fosse stato colpito. In primis abbiamo perso i fondi della Comunità Europea, per colpa di chi? Del nostro bravo presidente della Regione Puglia Nichi Vendola? Per colpa dell’amministrazione provinciale, per colpa dell’amministrazione comunale? Si parlava addirittura di tribunale per risolvere le beghe tra i due. Noi coinvolti direttamente dall’incendio, noi cittadini italiani vittime di quella che è stata definita calamità naturale, siamo stati assurdamente costretti non solo a ripagare i danni, anche a pagare e versare ogni singolo contributo fiscale previsto per legge. Essere colpiti da una calamità naturale e non essere neanche esentasse. Oltre al danno, la beffa. Abbiamo perso la stagione turistica 2007, chi ha chiuso, chi ha contato i danni e chi ha ricevuto le innumerevoli disdette. Abbiamo perso la stagione turistica 2008 chi è ancora implicato nei lavori di ristrutturazione, e  chi ha visto le proprie risorse economiche svanire. Ci chiediamo come sarà la stagione turistica 2009 avvolta nell’incertezza per la devastazione ancora presente nel territorio visibile e tangibile. Finalmente però la Sua visita rappresenta il vagito di una nuova promessa. Sono fiduciosa che questa volta non sarà un inganno: essa sarà il barlume di un più ampio progetto. Il mio appello, in questo momento, è all’uomo imprenditore che ha già “dimostrato di saper trasformare dei progetti difficili in realizzazioni concrete” nella propria vita e a cui volgo la mia fiducia affinché le promesse fatte in passato si realizzino per noi giovani, operatori e peschiciani. Il mio appello è al Presidente che ha dimostrato nella Sua carriera una “consolidata autorevolezza internazionale”, affinché, anche la Comunità Europea, o chi per essa, aderisca ai propri compiti e collabori per il ripristino del territorio Garganico per lo sviluppo e il benessere  presente, prossimo e futuro anche della propria gente”.
Peschici, lì18 luglio 2008
                                                                                                         Cira Valentina Montagano