Menu Chiudi

Lesina, crisi distrofica e dissesto idrogeologico in sede regionale

L’impegno dei capigruppo a portare all’ordine del giorno del consiglio regionale di oggi i due problemi.

 

La crisi distrofica della laguna di Lesina e il dissesto idrogeologico di Lesina Marina saranno discussi oggi alla Regione Puglia. Dopo le richieste di intervento da parte del sindaco Giovanni Schiavone al governo regionale, il primo cittadino ha ricevuto la telefonata del consigliere regionale Cecchino Damone, che gli ha comunicato l’impegno dei capigruppo a portare all’ordine del giorno del consiglio regionale di oggi i problemi di Lesina in sede regionale.

Già il 7 luglio scorso l’amministrazione comunale di Lesina indirizzò una lettera al presidente della giunta regionale, per segnalare la crisi distrofica della laguna di Lesina e chiedere interventi immediati. Come in tutti gli ambienti lagunari, anche in quello di Lesina, in questi periodi di caldo afoso, si verifica il fenomeno dell’anossia, accentuato dall’effetto causato dall’alga gracilaria che, marcendo, produce anidride carbonica solforosa, anche a causa dell’inadeguato scambio idrico dovuto ad un insufficiente idrodinamismo  con il mare attraverso il canale Acquarotta, troppo lungo, stretto, dissestato e spesso insabbiato. Oggi, si è chiamati a pagare gli errori e i mancati interventi del passato: l’ultimo provvedimento realizzato è stato il progetto “Augelli”, negli anni ’80.

Si chiede, quindi, al presidente della giunta regionale di attivare ogni possibile procedura finalizzata all’individuazione degli elementi che hanno determinato la grave crisi distrofica della laguna, con la programmazione di interventi specifici ed improrogabili per il ripristino del delicato equilibrio dell’ecosistema lagunare prevedendo: l’apertura di una terza foce o canale di interscambio tra la laguna e il mare; la bonifica e il ripristino dei tratti di affluenti e corsi d’acqua che si immettono in laguna; la bonifica e il dragaggio della laguna, in particolare delle zone prospicienti l’abitato i cui fondali sono pieni di materiali organici che ben si prestano in periodi di calura, ad aggravare la crisi distrofica e anossica. 

Anche per il dissesto idrogeologico, l’amministrazione comunale si è da subito impegnata per contrastare il fenomeno delle voragini nell’abitato di Lesina Marina. Già nel 2000 si è proceduto alla rilevazione scientifica del fenomeno, commissionata dalla Regione Puglia, ufficio del genio civile di Foggia. I dati sono raccolti nelle “Indagini geologiche e geotecniche per la determinazione delle cause e la definizione degli interventi di risanamento dei dissesti idrogeologici interessanti il canale Acquarotta in località Lesina Marina”. In quello stesso anno, con deliberazione di giunta regionale 1151/2000, fu chiesto lo stato di emergenza. Furono, così, stanziati 3.460.261,22 euro per gli intereventi di messa in sicurezza del territorio. Il Comune di Lesina si attivò per la realizzazione delle azioni previste dal progetto, bandendo una procedura concorsuale, ad oggi in fase conclusiva. Venne anche istituito un tavolo di lavoro per individuare misure di salvaguardia da adottarsi sul territorio.
Tutto questo è dichiaratamente insufficiente rispetto ad un fenomeno la cui evoluzione diventa sempre più preoccupante per i residenti, per i tanti frequentatori e turisti di Lesina Marina e per le centinaia di imprese e di operatori che svolgono le proprie attività sul territorio. Occorre nell’immediato che la Regione Puglia si adoperi e si impegni attraverso i propri organismi tecnici e con adeguate risorse finanziarie per la risoluzione del fenomeno. Il sindaco Schiavone si sta impegnando per salvaguardare la sua città e per sfatare le migliaia di voci infondate sull’argomento e si è dichiarato disponibilissimo al dialogo con chiunque, a patto che si tratti di salvaguardare Lesina.