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Puglia, maggiore trasparenza nelle trasformazioni dei prodotti agricoli

No alle speculazioni sul prezzo di pasta e pane. E’ il monito lanciato da Coldiretti Puglia dopo i vistosi aumenti nelle trasformazioni delle filiere cerealicole. “I lamenti degli industriali sul prezzo del grano come giustificazione dei rincari di pasta e pane”, questo il commento del presidente Pietro Salcuni. Ma considerando che “nelle ultime settimane il prezzo del grano ha registrato una forte flessione”, si attende ora un calo dei prezzi anche di “pasta e pane”. Secondo Coldiretti, dal passaggio da grano a pane, il prezzo sale del 1100 per cento. Per la pasta, riscontrato, tra gennaio e aprile, un aumento del 17%. “Si dovrebbe stoccare il prodotto – sostiene Salcuni –  per evitare che i cerealicoltori, sempre più stretti nella morsa dei costi di produzione, svendano il loro grano”. Decisivo il ruolo delle cooperative, secondo il direttore della Coldiretti Antonio De Concilio  “Stoccando il prodotto dei propri soci, le cooperative cerealicole possono concentrare l’offerta ed evitare la svendita del grano dei prodotuttori”. In questo contesto si inserisce il problema della provenienza del prodotto agricolo. La Puglia è la regione leader in Italia per la produzione di grano duro con una produzione lorda vendibile di 230 milioni di euro. La superficie investita a grano duro è la più estesa tra tutte le colture praticate e rappresenta da sola il 25 per cento dell’intera superficie agricola utilizzata (s.a.u.) regionale. Oltre il 60 per cento della produzione regionale si concentra nelle province di Foggia e Bari, specialmente, in zone agrarie quali il tavoliere e la pianura della Capitanata meridionale. Nonostante ciò, solo il 20 per cento di prodotto regionale viene utilizzato dagli industriali della pasta, mentre sono 800.000 le tonnellate di grano duro che, dal Canada al Blangladesh , arrivano ogni anno nel nostro paese. Risultato ? Pasta made in Italy senza che sia indicato in etichetta. “Auspicabile intensificare i controlli a tutela dei consumatori”, conclude De Concilio.