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Vendola: mi ricandido in Puglia

Rimpasti? Non vedo la ragione  Sconfitto da Paolo Ferrero alla leadership di Rifondazione, il presidente della Regione Puglia chiarisce di voler partecipare alle prossime elezioni regionali. E aggiunge: ora niente rimpasti  BARI – Nichi Vendola ricandidato alla presidenza della Regione Puglia nel 2010? La risposta è sì. L’ha chiarito oggi in modo inequivocabile il presidente della Regione Puglia, parlando con i giornalisti dei risultati del congresso del Prc nel quale è stato sconfitto da Paolo Ferrero. “Tutti – ha detto Vendola – mi ponevano questa domanda e, dando per scontato che vincessi il congresso del Prc, mi dicevano: fai già le valigie. E io dico no, le valigie non ce le ho, non le ho ancora comprate. Tanto più ora. La mia prospettiva è assolutamente immutata”.

“Intanto – ha chiarito – il mio impegno nazionale non cambia. Io mi sento leader di questo partito: e lo posso dire, visto che il leaderismo è una delle critiche che mi hanno buttato addosso”.

“Poi – ha continuato – ci sono quelli che non riempiono il pianerottolo di casa e per loro è facile criticare il leaderismo quando non conoscono che cosa significa costruire pazientemente una rete di rapporti di massa. Che non si fa perchè c’è improvvisamente una abilità oratoria, l’abilità oratoria funziona se hai un retroterra di lotte, di conoscenze, di sedimentazioni, di rapporti”.

“Senza i miei 37 anni di battaglie al Sud – ha detto – la mia abilità oratoria non è superiore a quella di tanti altri. Ha avuto un aggancio nell’immaginario collettivo perchè era legata alle cose, alle battaglie, alle realtà”.

“Quindi – ha concluso – continuerò nel ruolo nazionale e vorrei che nessuno mi privasse del gusto di sfidare non so bene chi del centrodestra nel 2010”.

RIMPASTI? NON NE VEDO LA RAGIONE
«Rimpasti? È estate, si mangia insalata in questo periodo. I rimpasti sono politici se si aprono crisi politiche. O qualcuno annuncia una crisi politica, che io non vedo, non ne vedo le ragioni. Noi abbiamo una larga maggioranza che sostiene questo governo: è una maggioranza autosufficiente». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se ci sarà un rimpasto nella giunta di centrosinistra alla Regione.

INTANTO DALLA SUA MOZIONE, NASCE «RIFONDAZIONE PER LA SINISTRA»
«La mozione 2 del Prc, di cui il primo firmatario era Nichi Vendola, riunitasi oggi per trarre un bilancio del congresso di Chianciano, ha deciso di dare immeditamente vita a un’area politica, culturale e programmatica che assumerà il nome di Rifondazione per la Sinistra».

Lo comunica una nota, in cui si spiega: «Obiettivo dell’area che abbiamo costituito è avviare subito un’iniziativa politica a tutto campo con l’obiettivo, in stretta coerenza con la nostra battaglia congressuale, di ricostruire la sinistra, rinnovarne la cultura e rilanciarne il ruolo di opposizione sociale e politica. Per la natura stessa dei suoi obiettivi, questa area non può essere ridotta solo a corrente interna al Prc. Intendiamo infatti praticare da subito forme di collaborazione e dialogo con tutte le forze sociale e politiche intenzionate, come noi, a ricostruire la sinistra. Per questo convocheremo per il 27 settembre un’assemblea nazionale di tutta l’area, alla quale inviteremo a partecipare tutti i soggetti politici, sociali e culturali pronti a impegnarsi per restituire alla Sinistra e al conflitto sociale una presenza forte in Italia e in Europa».

«L’assemblea del 27 – si legge – sarà preceduta da un’intensa campagna di moblitazione in ogni città e tutte le federazioni del Prc, nella quale spiegheremo a tutti i compagni la natura e lo scopo della nostra iniziativa. A scanso di equivoci, è necessario ribadire che non abbiamo alcuna intenzione di abbandonare il Prc, di cui incarniamo la migliore tradizione innovativa, e che consideriamo indispensabile ai fini della ricostruzione della Sinistra. Rifondazione per la Sinistra rappresenta ufficialmente oltre il 47 per cento del Prc ma, a nostro parere, raccoglie alla base un consenso anche più ampio e maggioritario».

«Intendiamo far valere – prosegue la nota della mozione 2 – questo enorme peso politico in tutti gli organismi che il partito sceglierà di darsi, a eccezione di quelli di diretta gestione politica. La decisione di non entrare negli organismi di gestione politica non risponde ad alcun intento polemico o sabotatorio. L’attuale gestione del partito, come confermato anche oggi dal nuovo segretario, ha deciso però di intraprendere un percorso politico che non condividiamo assolutamente. In queste condizioni una coabitazione nella segreteria non avrebbe alcun senso e finirebbe per produrre solo una condizione di paralisi politica che nè il Prc nè la sinistra tutta possono in questo momento permettersi».