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Catasto incendi: rispondono San Marco in Lamis e Vieste

Dopo l’immenso rogo che lo scorso anno ha percorso il Gargano ed in particolare il territorio di Peschici, le Associazioni Italia Nostra Gargano, Lipu e Wwf, riunite nel Comitato del Gargano, fin dai primi giorni di luglio, hanno intrapreso un’iniziativa per l’applicazione della legge che obbliga i comuni a compilare le planimetrie del territorio comunale percorso dal fuoco. In particolare è stata presentata una circostanziata istanza ai Comuni del Parco con la richiesta della comunicazione dell’adozione del catasto delle aree incendiate. Ai Comuni, le Associazioni hanno anche chiesto la pubblicazione sui rispettivi siti internet del catasto aggiornato delle aree incendiate nonchè la comunicazione dell’adozione del Piano comunale di emergenza per incendi. Ad oggi solo i comuni di San Marco in Lamis e Vieste hanno risposto alla richiesta di Italia Nostra Gargano, Lipu e Wwf sezione di Foggia, riunite nel Comitato del Gargano contro gli incendi boschivi, sull’avvenuta adozione del catasto delle aree incendiate. In particolare, San Marco ha istituito il catasto nell’ottobre 2007, con approvazione definitiva della perimetrazione nel giugno 2008. Nel 2006 è stato approvato il Piano comunale di protezione civile e allo stato attuale si sta provvedendo al suo aggiornamento in relazione agli incendi. Il comune di Vieste ha aggiornato il catasto delle aree incendiate a tutto il 2007. Le aree sono in corso di pubblicazione sul sito internet del comune di Vieste. Inoltre è stato adottato il Piano Comunale d’Emergenza per il rischio d’incendio. Il Gargano subisce un’aggressione cementizia senza interruzione che non va considerata avulsa dagli incendi boschivi. E’ evidente che non si possono impedire le costruzioni sui terreni bruciati se non si conosce l’esatta situazione planimetrica dei terreni boscati percorsi dalle fiamme. In assenza di tale cartografia lo speculatore ha maggiori possibilità di riuscire ad ottenere l’approvazione di un progetto d’edificazione o il condono per una costruzione abusiva in aree devastate dal fuoco, magari in modo silente dopo qualche anno. E’ fondamentale, pertanto, verificare quanti comuni hanno ottemperato all’obbligo di redigere tali planimetrie.