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I cacciatori chiedono al Parco di affrontare il “capitolo” degli usi civici

Oserei affermare “siamo alle solite”. Si è assistito ad un comportamento arrogante e provocatorio da parte dell’istituzione Parco Nazionale del Gargano nel mancato invito rivolto alle associazioni venatorie (CPA in particolare) a partecipare a qualsiasi iniziativa organizzata dal Parco. Oggi è subentrrata la scaltrezza-furbizia nell’invitare la nostra associazione appena in tempo per sapere che il seminario volgeva al termine (inizio dei lavori ore 9,30 del 01.07.08 presso il Convento di San Matteo a San Marco in Lamis; invito ricevuto alle 12,30 del giorno 01.07.08)… la furbizia nel spedire l’invito il 28.06 (sabato), la scaltrezza nell’imputare a poste italiane il ritardo nella consegna dell’invito e…. la categoria dei cacciatori chiamata a sopportare l’ennesimo sopruso. Questi i fatti. Ma ancora più grave è la mancanza della rappresentanza della istituzione provinciale, quale organo di controllo sul territorio.
Ancora una volta i professori naturalisti si sono consorziati per pianificare la tutela dei loro interessi accumulati da una logica di spartizione del territorio in un processo di dibattito a senso unico, visto appunto la mancanza di una rappresentanza dei cacciatori. A questo punto vista cadere la speranza di poter affrontare con serenità e pacatezza d’animo un incontro con il commissario dell’Ente Parco, chiediamo che si faccia chiarezza sul futuro dei cacciatori in area parco e si affronti lo spinoso capitolo degli usi civici.

Matteo Trotta
Presidente provinciale CPA