Se ne riparlerà a settembre, “congelato” il lavoro della commissione regionale. Il rinvio provocato dall’approvazione “mille proroghe”. Slitta al 30 settembre il termine ultimo per l’approvazione della legge di riordino delle comunità montane in esame a Bari presso la apposita commissione della Regione Puglia. In un primo tempo, come si ricorderà, la scadenza perentoria era stata indicata nel 31 luglio. Questo termine ormai è stato accantonato anche in virtù dell’intervento del decreto "mille proroghe" emanato dal Governo che ha dilazionato i termini di una serie di scadenze di leggi ormai in dirittura d’arrivo e che non sarebbero state rispettate, tra cui quella appunto riguardante la "riforma„ degli enti montani. Ieri c’è stata una riunione congiunta a Bari in Regione che ha sancito proprio questo passaggio e ratificato nel contempo 1’impegno dell’assemblea regionale ad approvare la legge dì riordino entro il prossimo mese di settembre. Per cui per la comunità Montana del Gargano tutto viene “spostato" a dopo l’estate. La commissione regionale che stava quindi già lavorando alacremente avrà così altri due mesi di tempo a disposizione per limare al meglio un testo, che per la verità era già stato impostato nelle scorse settimane in direzione di una drastica "cura dimagrante" dell’ente nel suo assetto generale soprattutto in quello riguardante le sue rappresentanze politiche. Si parla infatti di un organo rappresentativo che dagli attuali trentanove membri dovrebbe scendere a dodici, tanti quanti ne sono i comuni rientranti dopo il varo della legge di riordino nell’ente montano. Quest’ultimi dovranno così inviare a Monte Sant’Angelo non più tre rappresentanti (due di maggioranza ed uno di minoranza) come fatto finora, bensì uno solo (si presume di maggioranza ovviamente). Si tratta in sostanza degli attuali dodici comuni (Mattinata, Vieste, San Marco in Lamis, Monte Sant’Angelo, Carpino, San Giovanni Rotondo, Ischitella, Cagnano Varano, Vico del Gargano, Peschici. Rignano Garganico, San Nicandro Garganico) ad eccezione di quello di Rodi Garganico, l’unico così ad "uscirne fuorí". Per ciò che concerne l’organo esecutivo si parla insistentemente invece di organo agile snello, una sorta di triumvirato formato dal presidente e da due assessori, quindi da tre persone. Rivoluzione copernicana se sì pensa che fino a qualche tempo fa in via Sant’Antonio Abate al civico 119, ai tempi di Antonio Mazzamurro presidente la giunta era arrivata a contare ben tredici assessori. Altri tempi che presto finiranno in archivio. Il tempo appunto di varare la nuova legge e per le Comunità Montane ripartirà una nuova stagione: più leggere e spedite non più elefantiache> e in grado, almeno si spera, di incidere con maggior forza nelle dinamiche di sviluppo del territorio.