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Vieste, coltivavano canapa indiana: arrestati padre e figlio

Avrebbero messo su una piantagione di cannabis indiana per ricavarne marijuana e hashish da spacciare poi sul mercato. E’ quanto sostengono i carabinieri della tenenza di vieste e i colleghi della compagnia di Vico del Gargano che hanno arrestato due persone – padre e figlio, entrambi di Vieste – per produzione di sostanza stupefacente. Stando a quando sostenuto dai militari dell’arma dalle 28 piante si potevano ottenere quasi 7mila dosi. Gli arrestati sono Matteo sicuro, sessantenne viestano già noto alle forze dell’ordine e il figlio minorenne: il primo è stato trasferito presso la casa circondariale di foggia in attesa di comparire davanti al giudicie per le indagini preliminari per fornire la propria versione dei fatti; il secondo è stato invece accompagnato presso l’istituto minorile Fornelli di Bari. I carabinieri hanno deciso d’intervenire l’altra sera al termine di indagini iniziate da qualche tempo: l’attenzione degli investigatori si era appuntata su contrada “Calma”, nelle campagne di Vieste, dove poi i carabinieri hanno trovato riscontro a quanto era da tempo qualcosa più di una semplice voce. Infatti su un terreno di proprietà dei due indagati c’erano le piante di cannabis, già mature – secondo la ricostruzione dell’accusa, in attesa di conoscere quella della difesa – per ricavarne la sostanza stupefacente. I carabinieri hanno deciso di intervenire nel momento in cui padre e figlio – a dire dell’accusa – stavano annaffiando le 28 piante di canapa indiana, alte da due a tre metri e mezzo. Le piante sono state estirpate, poste sotto sequestro e inviate al “lass” (laboratorio analisi sostanze stupefacenti) del comando provinciale di Foggia per le analisi. Una perquisizione nel vicino casolare, sempre di proprietà del garganico ha consentito di rinvenire e sequestrare 215 grammi di foglie di marijuana già essiccate e 25 semi di canapa. Stando ai sospetti investigativi, la piantagione di canapa indiana era sì di redditizia ma comportava anche non poco lavoro per il padre e figlio che sarebbero stati impegnati anche durante le ore notturne. Non è il primo caso di piante di canapa indiana scoperte in Capitanata.