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Consiglio regionale: via libera alla prova del nove del Pdl

Dopo il punto politico messo a segno dal Pdl che ha incassato l’unanimità su un suo emendamento “di controllo”, è atteso per questa sera il via libera al Piano regionale della Salute, a 3 anni e 7 mesi dall’inizio del governo Vendola (la cui assenza ieri in aula è stata fatta notare più volte). Dopo la discussione generale, 14 interventi con tanto di critiche dal centrosinistra che si aggiungono ai 16 di luglio (serv. a pag. 3), è iniziato l’esame dell’articolato e dei 237 emendamenti presentati da maggioranza, opposizione e governo. “Non stravolgeranno il Piano” ha assicurato l’assessore Tedesco che, con un intervento di mezz’ora, ha difeso il “manuale di programmazione che indica il percorso della trasformazione sanitaria. Nel Piano ci sono tutte le condizioni – ha detto pur ammettendo che la spesa farmaceutica è tornata ad aumentare e che il fondo nazionale è sottodimensionato per la Puglia – per superare i nodi della sanità attraverso un processo graduale che porterà a modificarne l’organizzazione”.  respingendo le accuse di Palese, capogruppo Fi: “Non nasce morto ma tiene conto delle indicazioni nazionali rispetto a cui ha una serie di elementi anticipatori”. E’ cioè in linea con quanto espresso dal citato ministro Sacconi, puntando su ospedali d’eccellenza e medicina del territorio.In più ha il merito di essere il risutatio di u”n provesso di osmosi” vista la partecipazioen democratica che lo ha costruito (in arrivo una pubblicazione) e che “non usa la clava e frusta per la sua applicazione” “e responsabilizzaizone a cui anche ora tutti sono tenuti” (e dicendo questo ha rilanciato l’appello arrivato dal capogruppo Pd Maniglio) in termini di spesa e attuazione. Proprio sui due punti, strategici perché il Piano abbia effetto migliorando l’offerta sanitaria da un lato e riducendo i debiti plurimionari attuali, nel pomeriggio è stato approvato all’unanimità l’emendamento presentato dal centrodestra e definito dal capogruppo di An Ruocco “la madre di tutte le battaglie” e “la prova del nove” per il governo regionale. Fissa sei mesi di tempo per l’adozione dei Pal, i piani attuativi locali (in pratica quello che le singole strutture dovranno mettere in atto), da parte dei direttori generali. In caso contrario scatterà il commissariamento e una loro adozione entro 30 giorni. Stabilisce inoltre l’uniformità della programmazione sanitaria sul territorio attraverso l’approvazione in giunta di provvedimenti simultanei, norme che consentono l’adozione uniforme dei Lea (livbelli essenziali di assistenza) per tutti i cittadini pugliesi. Accolto dal Governo anche parte dell’emendamento, ritirato poi dalle opposizioni, sui regolamenti attuativi che chiede la certificazione finanziaria sui Pal da parte del direttore generale, dei direttori sanitari e amministrativi e del collegio dei revisori dei conti. Questo articolo è stato votato a maggioranza con l’astensione del centrodestra e di una parte della maggioranza (Rifondazione e Comunisti). Per i capigruppo del Pdl il sì, “rispetto ad un quadro che resta fortemente negativo, c’è una riduzione del danno”. Tedesco aveva già detto in mattinata di considfrarla un apropsota interessa te e sulal quale non c’era prelucione pregiudiiale. Come governo e come maggioranza siamo propotensi a assumerte una atteggiamento costruttivo e dialogante”.
Dopo l’approvazione dei primi tre dei 4 articoli, l’assemblea delprimo consiglio post-pausa estiva, è entrata nel merito del provvedimento, esaminando i primi 43 emendamenti, 21 sono stati ritirati (per lo più quelli presentati da PRC e da singoli esponenti della maggioranza), 21 quelli approvati, quasi tutti a firma di Tedesco o di natura tecnica o esplicativa. L’opposizione ha chiesto ed ottenuto che una settantina siano discussi pggi alla presenza di Vendola. Sono di natura politica: chiedono conto delle promesse elettorali e  propongono l’attivazione di nuovi reparti.