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Trovato l’accordo al Parco

Direttivo tre al centrodestra e due al centrosinistra.

 

L’accordo alla fine è stato trovato tra i 18 sindaci del Comuni che fanno parte del parco nazionale del Gargano. Ieri a Monte Sant’Angelo, sede dell’area protetta, sono stati eletti i cinque sindaci che faranno parte del consiglio direttivo. L’organismo esecutivo che insieme al presidente Giandiego Gatta governerà il parco per i prossimi cinque anni. Ha prevalso il dialogo sullo scontro e l’assemblea nel giro diventi minuti ha designato i propri rappresentanti. Tre poltrone al centrodestra e due al centrosinistra. Del consiglio direttivo faranno parte Giuseppe Calabrese, sindaco delle Tremiti, Giovanni Schiavone primo cittadino di Lesina e Angelo Iannotta sindaco di Mattinata tutti del centrodestra. I sindaci del centrosinistra designati sono stati Nicola Tavaglione, Cagnano Varano e Gennaro Giuliani San Giovanni Rotondo. «Avevamo i numeri per designare cinque sindaci tutti del centrodestra. L’obiettivo però non era questo. Abbiamo lavorato – spiega Carmine D’Anelli presidente dei sindaci del Parco – per dare un segnale forte alle popolazioni. Abbiamo la necessità che si lavori uniti aldilà delle differenze politiche». La paura di ricadere negli errori commessi alla Comunità Montana paralizzata dagli scontri ha convinto i sindaci, nel corso della settimana di trattative, a non andare alla conta dei voti. I due rappresentanti di Provincia, il presidente Antonio Pepe e della Regione, il consigliere del Pd Riccardo Riccardi delegato dal presidente Vendola, hanno votato scheda bianca sottolineando la volontà di voler avere un ruolo di garanzia. Il consiglio direttivo non è al completo. Mancano le nomine del ministero per l’ambiente che deve, in base alle designazioni ricevute dalla Capitanata e della Puglia, indicare due esperti, due rappresentanti del mondo ambientalista e due del mondo accademico. C’è poi una nomina che spetta al ministero per l’agricoltura. Il ministro Stefania Prestigiacomo dovrà però colmare un vuoto che si è creato nelle ultime ore: si è dimessa la direttrice dell’ente parco, Filomena Tanzarella. L’elezione di ieri era necessaria all’indomani del rientro di Giandiego Gatta alla presidenza del parco dopo i mesi di commissariamento. Quando il parco fu commissariato e Gatta defenestrato furono sciolti tutti gli organismi. Al consiglio direttivo e al presidente spetta il compito di far approvare finalmente il piano del parco, lo strumento che regolerà la vita all’interno dell’area protetta e che neppure il commissario è riuscito a varare.