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Ecosistema Urbano 2009, indagine sulla sostenibilità urbana di Legambiente

Tracollo Roma, migliora Milano. Belluno di nuovo prima, Frosinone in coda. Piccoli miglioramenti per le pugliesi Ecco la classifica della qualità ambientale delle città italiane. Bari migliora su trasporto pubblico e inquinamento atmosferico e Foggia su solare fotovoltaico. Lecce e Brindisi perdono ben 18 posizioni e Taranto è ferma al 4,1% di raccolta differenziata.

 

L’improvviso tracollo di Roma, lo scatto di reni di Milano, la bella conferma di Belluno, il Sud costantemente in panne, il protrarsi dell’emergenza mobilità, smog, trasporto pubblico.  Ecosistema Urbano 2009 di Legambiente mette in evidenza un’Italia delle città davvero strana, piena di contraddizioni con la riproposizione di un divario enorme tra settentrione e meridione e una sostanziale stasi della qualità ambientale urbana. L’emergenza smog resta alta in molte città italiane: diminuiscono le emissioni di biossido di azoto e le concentrazioni di polveri sottili, ma salgono quelle di ozono. Con una forte domanda di una mobilità più sicura e scorrevole e con una realtà fatta di ingorghi, smog, tempi di percorrenza esageratamente lunghi, il servizio di trasporto pubblico vede ormai salire ogni italiano sull’autobus meno di una volta a settimana il che significa una stasi delle strategie volte a favorire gli spostamenti a piedi, in bicicletta o coi mezzi collettivi. Il consumo di acqua si attesta a 192 litri al giorno pro capite e molte città buttano acqua a fiumi da acquedotti colabrodo: il 45% dei centri urbani hanno perdite superiori al 30%. Migliora la qualità del parco veicolare: per la quasi totalità dei comuni (l’85%) le auto Euro3 ed Euro4 rappresentano tra il 35% e il 50% del parco auto totale. Mentre il tasso medio di motorizzazione dei 103 comuni capoluogo analizzati si mantiene elevato con 64,5 auto ogni 100 abitanti. Cresce il consumo medio sia di carburanti che di elettricità per abitante. E anche con una gestione dei rifiuti che rimane immutata, paradossalmente la produzione di spazzatura aumenta da un anno all’altro di un chilo a persona (618,7 kg pro capite) mentre la percentuale di raccolta differenziata si ferma al 24,4% non raggiungendo gli obiettivi di legge. Impercettibile è la crescita delle isole pedonali mentre complessivamente le piste ciclabili si estendono per poco meno di 2.500 km, in crescita rispetto ai dati del 2006 (circa 200 km in più). Sul fronte dell’energia rinnovabile sono solo 59 i capoluoghi che dichiarano di avere installato pannelli fotovoltaici.
Eccola l’Italia dei centri urbani disegnata da Ecosistema Urbano 2009, l’annuale ricerca di Legambiente sulla qualità ambientale delle 103 città capoluogo di provincia realizzata con la collaborazione scientifica dell’Istituto di ricerche Ambiente Italia e la collaborazione editoriale de Il Sole 24 Ore. La XV edizione di Ecosistema Urbano è stata presentata oggi a Belluno, proprio la città che per il secondo anno consecutivo si impone nella classifica della sostenibilità ambientale guidando un pacchetto di testa che tra le prime cinque vede anche Siena, Trento, Verbania e Parma. Pur senza primeggiare in quasi nessuno dei parametri selezionati Belluno ha una discreta qualità dell’aria, un’ottima raccolta differenziata (il 57,4%), una bassissima produzione di rifiuti, bassi consumi di acqua (136 litri pro-capite) ma perdite eccessive dalla rete idrica (il 36%), un trasporto pubblico sufficiente (76 viaggi a testa ogni anno), una buona dotazione di spazio per le bici (4,6 metri per abitante) e una crescita costante degli spazi interdetti alle auto. Tra i meriti di Belluno c’è sicuramente anche quello di migliorare da un anno all’altro le sue ecoprestazioni. L’altra faccia dell’Italia delle città si chiama Frosinone, ultima nella graduatoria di Ecosistema Urbano 2009, che occupa la coda insieme a Ragusa, Catania e Benevento. Nel capoluogo laziale parecchio smog, un trasporto pubblico quasi inesistente, un altissimo tasso di motorizzazione (73 auto ogni 100 abitanti).
Ecosistema Urbano 2009, i cui dati fanno riferimento all’anno 2007, raccoglie sia con questionari e interviste dirette ai 103 comuni capoluogo di provincia, sia sulla base di altre fonti statistiche, informazioni su 26 diversi indicatori di qualità ambientale: qualità dell’aria, perdite di rete idrica, consumi di acqua potabile, di carburante, di elettricità, produzione di rifiuti solidi urbani, raccolta differenziata, tasso di motorizzazione, qualità delle acque ad uso potabile, verde urbano, depurazione, trasporto pubblico, qualità ambientale parco auto, isole pedonali e zone a traffico limitato, piste ciclabili, pianificazione e partecipazione ambientale, sviluppo di politiche energetiche, diffusione delle rinnovabili e teleriscaldamento, eco management). A questi 26 indicatori principali si aggiunge come già nelle passate edizioni, la capacità di risposta della pubblica amministrazione al questionario inviato da Legambiente.
I dati sui capoluoghi pugliesi sono stati illustrati oggi a Bari nel corso di una conferenza stampa da Francesco Tarantini, Presidente Legambiente Puglia alla presenza di Giorgio Assennato, Direttore Generale dell’ARPA Puglia e Antonio Decaro, Assessore alla Mobilità e Traffico del Comune di Bari.
“La fotografia scattata da Ecosistema Urbano 2009 -ha sottolineato Francesco Tarantini, Presidente di Legambiente Puglia– ci mostra come le città capoluogo pugliesi non raggiungono la media italiana e cercano in modo ancora confuso di rispondere alle criticità ambientali che continuano ad attanagliarle”.
Nella classifica generale Bari è al 60° posto, recupera ben 22 posizioni rispetto all’anno scorso grazie soprattutto alle politiche su trasporto pubblico e inquinamento atmosferico. Taranto si attesta al 66° posto e Foggia che recupera solo 2 posizioni passando al 79° posto. Peggiorano, perdendo ben 18 posizioni,  Lecce e Brindisi rispettivamente al 84° e 87° posto.
Sulla qualità dell’aria (Biossido di Azoto, PM10 e Ozono) migliora la situazione a Bari. Il consumo giornaliero pro capite di acqua potabile è più alto a Lecce (174,4 litri pro-capite) e più basso a Foggia (125,4 litri pro-capite). Sulle dispersione di acqua dalla rete il dato preoccupante è quello di Bari e Lecce rispettivamente con il 55% di perdite mentre va meglio Taranto con il solo 18%.
Sulla qualità delle acque destinate ad uso potabile la migliore è Bari seguita da Foggia mentre sulla capacità di depurazione degli scarichi civili al primo posto in assoluto troviamo Foggia seguita da Lecce e Taranto. Sulla produzione annuale pro capite di rifiuti urbani Foggia rimane il capoluogo che produce meno con 513,6 kg per abitante mentre Brindisi quello che produce di più con 648,2 kg per abitante. Di contro sulla raccolta differenziata Brindisi arriva al 21,6% seguita da Bari con il 13,6% mentre ultimo in classifica è Taranto con soli 4,1%. Per quanto riguarda la situazione del trasporto pubblico, Bari resta la punta di eccellenza grazie all’investimento nell’intermodalità trasporto pubblico-auto (park&ride). Sul tasso di motorizzazione, ossia il numero delle auto circolanti, la peggiore è Lecce all’86° posto mentre la migliore è Foggia al 8° posto seguita da Bari e Brindisi entrambe al 14° posto. Mentre sulla qualità ambientale del parco auto, ossia sulla quota di autoveicoli di classe Euro3 ed Euro4 circolanti, il miglior capoluogo è Bari mentre il peggiore è Foggia. Sulle Zone a Traffico Limitato la situazione resta invariata con Lecce fra le prime dieci, Bari migliora e Taranto è ultima in classifica. Mentre sulle Isole pedonali, il miglior capoluogo è Bari al 18° posto nella classifica con 0,41 metri quadrati per abitante.
Per le piste ciclabili, Lecce è l’unico capoluogo pugliese con buon indice di ciclabilità e nella classifica generale si attesta al 21° posto. Sulla disponibilità pro capite di verde urbano fruibile i capoluoghi pugliesi sono agli ultimi posti in classifica. Sul consumo annuale pro capite di carburante e di energia elettrica per uso domestico Foggia registra la migliore performance per bassi consumi. Sul fronte delle energie rinnovabili si distingue per il solare termico installato sugli edifici comunali Lecce mentre per il solare fotovoltaico Foggia al 4° posto nella classifica. Sulle politiche energetiche (semplificazione della procedura per l’istallazione di solare termico/fotovoltaico, attuazione di attività di risparmio energetico, presenza di energy manager, acquisto di energia elettrica da fonte rinnovabile, realizzazione di banca dati edifici certificati) i fanno passi in avanti Lecce e Bari. Sull’Eco Management (utilizzo di carta riciclata negli uffici pubblici, auto pubbliche ecologiche, presenza mobility manager e noleggio pubblico biciclette) la migliore performance la registra Bari al 23° posto. Inoltre il comune di Bari utilizza il 14% di carta riciclata negli uffici comunali a fronte del 20% utilizzato da Foggia. Per quanto l’indice relativo alla pianificazione e partecipazione ambientale (processo Agenda 21, Report e Bilancio ambientale, Piano Urbano del Traffico, Piano Energetico Comunale e Zonizzazione Acustica) è Foggia il migliore capoluogo al 9° posto mentre Bari si posizione agli ultimo posti in classifica. Nessun capoluogo pugliese ha il piano energetico comunale. Infine è sufficiente la capacità di risposta dei capoluoghi pugliesi al questionario inviato da Legambiente.
“La qualità ambientale, – conclude Tarantini – a cui concorrono diversi fattori, deve necessariamente diventare priorità assoluta per le amministrazioni pugliesi, che sotto molti aspetti sono già pronte a registrare il cambiamento”.