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La Puglia spende in giochi 780 euro a testa all’anno

Se guardiamo la dimensione, il peso industriale, la ricchezza prodotta, allora le città pugliesi sono lontane dal resto del paese. Ma c’è un dato che vede Bari giocarsela alla pari con le grandi città metropolitane, ed è quello della spesa per giochi e scommesse: con un miliardo di euro pesi nel 2007 tra lotto, Superenalotto, Gratta e vinci e affini, la provincia di Bari è la quinta in Italia per denaro investito in fortuna. I numeri, elaborati dall’agenzia specializzata Agipronews, dicono che la Puglia sviluppa il 6% della spesa nazionale per i giochi (circa 12 miliardi), pari a 778 euro a testa: una cifra in linea con le aree geografiche di dimensione simile, che pone la Puglia all’ottavo posto in Italia. Ma un altro dato, calcolato dal Sole-24 Ore, segnala che in Puglia si gioca tanto – a volte tantissimo – in rapporto al reddito: dal 10,7% dei brindisini all’8,1% dei foggiani. Il vecchio lotto sembra reggere soltanto a Bari, dove lo scorso anno sono stati giocati in ambi e terni poco meno di 165 milioni di euro. Lecce preferisce le Newslot, le macchinette mangiasoldi (legali) che hanno incassato 137 milioni, la stessa cifra che i tarantini hanno speso in Gratta e vinci. Il «grattino» è invece il principe dei giochi, in tutta Italia: soltanto a Bari ha incassato 383 milioni di euro, pari a quanto è stato scommesso al Lotto nell’intera Puglia, poco al di sotto di quanto è stato giocato in Gratta  e vinci a Napoli e Milano, cinque volte più di Firenze e sei volte più di Torino. Non sorprende il crollo del Totocalcio, sostituito dalle scommesse sportive (217 milioni il montante complessivo in Puglia). Il Bingo, che dieci anni fa era considerato l’ultima frontiera, ha attecchito solo parzialmente a Bari e a Lecce, mentre il Superenalotto pesa per 127 milioni, esattamente quanto l’ippica.